GIUDIZIO a cura di Marco Michele:
Diventando tutt'uno con i popoli, diventando tutt'uno con Neytiri.
Immensa storia d'amore oltre i confini dello spazio: James Cameron dirige il suo più grande capolavoro destinato a diventare un classico intergenerazionale della storia del cinema che splende tra E.T. e Casablanca.
Cameron riprende i temi di The Abyss del 1989 (una mastodontica onda anomala di origine aliena minaccia di abbattersi sulla terraferma per distruggere una civiltà folle, responsabile di massacri e stragi militari, cataclismi innaturali, inquinamento irreversibile e distruzione dell'ecosistema) portando alla luce le più profonde basi della sua intera produzione cinematografica: l'uomo eccelle nel suo istinto distruttivo ed autodistruttivo, l'abisso di valori e relazioni nel quale stiamo sprofondando è esclusivamente frutto dell'azione della razza umana, disabituata al rispetto e alla fratellanza, educata all'odio, alla sopraffazione ed al materialismo più sfrenato che venera il simbolo dell'essere in quanto possidente.
Un vigoroso monito morale era già stato lanciato da James Cameron nel 1984 con il primo Terminator (lo spettro del giorno del giudizio simboleggiato dalla distruzione nucleare, diretta conseguenza dell'illogicità umana costantemente orientata al breve termine e al profitto, assume le sembianze del Terminator, partorito dall'uomo a sua immagine e somiglianza per distruggere e terminare la vita sul nostro pianeta): Avatar amplia le fila del discorso presentandoci una splendida storia d'amore, fratellanza e rispetto per se stessi, per i propri simili e per l'habitat che vive, dona e ospita la vita.
Oltre le inabissate verità di The Abyss, oltre il vigore protettivo del secondo Terminator, macchina che impara la forza dei sentimenti, del rispetto e del sacrificio, oltre l'amore più grande tra Jack e Rose che travalica l'importanza della vita stessa, Avatar brilla nella sua unicità e profondità dal ritmo narrativo travolgente: mentre Jake e Neytiri si conoscono e si innamorano, noi ci innamoriamo di Pandora e della penna di James Cameron che grida ad un mondo diverso, migliore in quanto popolato da esseri migliori, educati nel rispetto della vita, della storia e delle tradizioni.
Avatar non cambia la storia del grande schermo per i suoi aspetti tecnici rivoluzionari, non scuote perchè è il primo film interamente girato in 3D stereoscopico ad una risoluzione 2K a 24 frame al secondo, Avatar segna profondamente la storia del cinema perchè è un film epico con un proprio cuore pulsante che ci conquista con una complessa storia d'amore che va oltre i confini della materia: Avatar è meraviglia, purezza, emozione indimenticabile.
Sam Worthington è l'eroe di Avatar, il marine disabile Jake Sully dal cuore forte privo di paura, educato alla più ferrea vita militare, programmato per obbedire agli ordini, infiltrarsi, mentire e tradire il diverso: durante la doppia vita vissuta attraverso l'Avatar, i suoi sogni diventeranno la vita che desidera più di ogni altra cosa, la realtà diventerà un incubo dal quale fuggire smuovendosi poderosamente in sella alla sua carrozzina verso un futuro in simbiosi con i popoli e con il fantastico mondo di Pandora.
Zoe Saldana, da noi acclamata in tempi non sospetti già nel 2003 ne "La Maledizione della Prima Luna", interpreta Neytiri la guerriera Na'vi che ci aprirà le porte alla conoscenza di una società evoluta spiritualmente, ricca di cultura e rispetto per la vita e l'energia che essa ci dona, presa in prestito dalla Terra e che alla Terra ritorneremo: dalla Terra nasciamo e nella Terra ritorniamo.
Sigourney Weaver è l'icona Sci-Fi per eccellenza, fantastica e tremendamente carismatica nel ruolo di congiunzione tra l'Avatar romanzo e l'Avatar fantascienza. Completano un cast di altissimo livello Stephen Lang, Michelle Rodriguez e Giovanni Ribisi.
Plauso particolare al compositore James Horner, 2 premi Oscar per Titanic, che musica Avatar rendendolo irresistibile nelle emozioni ed inarrestabile nel ritmo: malcelando le influenze della musica di "My Heart Will Go On", James Horner confeziona una soundtrack soave dove spiccano la meravigliosa Becoming One of the People - Becoming One with Neytiri, Climbing Up Iknimaya - The Path To Heaven, Jake enters his Avatar World e la canzone I See You cantata da Leona Lewis.
Non si può non rimanere abbracciati al sogno di Avatar sentendosi partecipi dell'angoscia e del conflitto interiore di Jake Sully, guerriero stroncato dalla disabilità che non si è mai spezzato di fronte alle avversità della vita e che sceglie di spingersi verso l'impossibile pur di difendere ciò che ha imparato ad essere grazie ai Na'Vi: un essere migliore.
L'animo di Jake è il simbolo perfetto dell'atteggiamento da sempre auspicato nella morale della filmografia del maestro James Cameron, "Il Re del Mondo" che dipinge con Avatar un'epopea umana dalle immense possibilità augurandosi che la volontà di cambiamento non resti soltanto utopia. Marco Michele
VOTO: 10 |