ANNO:
Italia 2003
GENERE:
Commedia
REGIA: Giovanni
Veronesi
CAST:
Silvio Muccino, Violante Placido, Giuseppe Sanfelice,
Elio Germano, Valeria Solarino,
Enrico Silvestrin, Katy Louise Saunders, Myriam Catania.
DURATA:
100 '
TRAMA:
Nell'atmosfera magica della Caldera di Santorini si
consuma il viaggio iniziatico di tre ragazzi, Matteo (Silvio
Muccino), Manuel (Elio
Germano) e Paolo (Giuseppe
Sanfelice) che non sanno quasi nulla della
propria vita. Sono solo
troppo giovani per sapere chi sono. Genitori e figli
si slacciano gli uni dagli altri proprio in questi
momenti e cioè quando i desideri dei giovani
si scontrano col realismo dei "grandi". Il
mondo dei grandi! Ecco, e' proprio questo mondo che nel film risulterà assente.
Solo qualche accenno a genitori pieni di problemi
ointenti a salvare il proprio matrimonio. La vita
degli altri e' sempre più facile della tua.
Così si prepara il terreno a giovani inesperti
che brancolano nel buio del proprio destino. Chi
fa nulla per i diciottenni? Chi si preoccupa di migliorare
i loro pensieri? Nessuno. Nulla viene fatto in base
a questo. In questa storia i tre ragazzi, appena
usciti dal mondo ovattato del liceo, scappano in
vacanza per un viaggio del dopo Esame di Maturità e
scoprono soluzioni diverse alle loro vite già pilotate
dai grandi, magari soluzioni incoscienti ma sicuramente
più autentiche. I giovani vanno lasciati
liberi di pensare perché é proprio da loro
che vengono fuori i nuovi stimoli...
CRITICA a
cura di Marta
Rizzo: CHE
NE SARA' DI NOI -
Non è giusto. Non è corretto.
Non è etico. Non ha senso. Perché questo
giovane, piccolissimo cinema italiano è tanto
triste? Triste, ignorante, stupido, furbo,
balordo, inetto? Sembreremo moralisti:
forse sì. Non perché il
moralismo sia, di per sé, meritevole.
Ma perché, davanti ad un film
assolutamente privo di decenza, quel
moralismo pedante che impiegava Truffaut nel parlare di una certe tendenza del
cinema francese, appare necessario, per
parlare, oggi, di una certa tendenza
del cinema italiano. Non è corretto:
il giovanilismo, i sogni dei ventenni,
i viaggi dei ventenni, gli amori dei
ventenni possono anche essere simili
a quelli di questo film, ma qui appaiono
assolutamente privi di grazia, senza
sfumature, senza quei silenzi necessari.
Tutto è troppo volgare: sfacciato,
urlato, privo di fascino, di mistero,
di turbamento. Il turbamento, invece, è forse
il sentimento più autentico di
quell'età. Qui non se parla, se
non in maniera sommaria, grossolana,
banale. 12 Nominations ai David
di Donatello.
Perché? E non ci si dorme la notte. Marta
Rizzo
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