ANNO:
U.S.A. 2003
GENERE:
Fantastico / Azione
REGIA:
Ang Lee
CAST:
Eric Bana, Jennifer Connelly,
Nick Nolte, Sam Elliott, Josh Lucas,
Paul Kersey, Cara Buono, Todd Tesen, Kevin O. Rankin,
Celia Weston, Mike Erwin, Lou Ferrigno, Stan Lee.
DURATA:
137 '
VISITA
IL CINESPECIAL
TRAMA:
Lo scienziato
Bruce Banner (Eric Bana), ridotto a
cavia di un tragico esperimento dalle sue smanie interiori,
come il padre David (Nick Nolte) prima di lui, colpevole
della comparsa di un Mostro verde e della trasmissione
di una tragica eredità al figlio a causa della
sua ossessione della rigenerazione cellulare umana come
ultima frontiera dell'evoluzione, cambierà le
sue caratteristiche genetiche diventando una massa di
atomi instabili tra due polarità e tra due corpi,
e mentre il primo assume le sembianze di un colosso
verde pressocchè invulnerabile, l'altro, nelle
vecchie fattezze umane, è costretto a dominare
le proprie pulsioni e nevrosi per non rischiare di perdere
il controllo e diventare Hulk, simbolo
della Natura pericolosa ed indomabile. Ad aiutarlo ed
offrirgli comprensione, la bellissima collega Betty
Rose (Jennifer Connelly) il cui genio scientifico
è involontariamente responsabile della liberazione
del verde "alter ego": tra i due nascerà
un rapporto particolarmente speciale e intenso. Hulk
non dovrà tuttavia lottare solo con se stesso:
dovrà affrontare i reparti speciali dell’esercito
coordinati dal generale Ross (Sam Elliott), a capo di
un centro segreto di ricerca militare e intenzionato
ad utilizzare qualsiasi mezzo pur di impadronorsi dei
segreti del patrimonio genetico del Golia Verde...
GIUDIZIO:
Si rimane delusi nel constatare che uno dei supereroi
più amati e conosciuti della storia del fumetto
non abbia avuto la sua degna trasposizione cinematografica. Ang Lee da una parte ci offre una rilettura
del personaggio molto fedele al suo alter ego cartaceo,
dimostrando un grande rispetto, una sorta di venerazione
per il Gigante Verde che lo ha
sempre affascinato, dall'altra ci
pone davanti una pellicola eccessivamente legata all'introspezione
psicologica del protagonista Bruce Banner e al dramma giovanile che lo lega al suo difficile,
insostenibile rapporto con il padre David che in lui
ha sempre visto un "mostro", un abominio della
natura, giacchè Hulk altri non è che il
simbolo della Natura pericolosa ed indomabile. La stessa
filosofia Marvel in questa pellicola è solo parzialmente
rispettata: Hulk è perfettamente reso cone un
superuomo che deve convivere con i suoi super-problemi
e con la diffidenza, il rifiuto e la paura della gente,
ma la Marvel è da sempre una straordinaria macchina
dei sogni che sollecita l'immaginario collettivo grazie
ad i suoi personaggi, e Hulk, nella
sua trasposizione tra le braccia della settima arte,
non ti strappa via dalla tua poltroncina sulle ali della
fantasia e dell'intrattenimento, più semplicemente
non ti aiuta a sognare (anche se qualche spettatore
assopito potrebbe sostenere il contrario). La sceneggiatura
inoltre, nel trattare e ritrattare il legame padre-figlio,
com'è proprio dell'intera filmografia del regista
di Taiwan, ci allontana dal carattere evasivo proprio
del fumetto incatenandoci a risvolti cupi e drammatici
che all'inizio
sono certamente azzeccati ed apprezzabili, alla lunga
rendono purtroppo il film pedante e noioso. E se a questo
aggiungiamo alcuni risvolti decisamente indigesti della
trama come lo scontro tra Hulk e i cani-Hulk (!!!) e
la figura completamente reinventata del padre David
che, lasciato completamente a ruota libera, si trasforma
in uomo-roccia, fulmine, metallo e super-creatura in
grado addirittura di assorbire l'energia del pianeta
(!!!), e le deludenti interpretazioni di Eric
Bana nel ruolo di un a volte inespressivo Bruce
Banner e Josh Lucas nei panni a volte ridicoli di Talbot,
capirete che nell'ultima opera di Ang Lee qualcosa non
è andato decisamente come doveva. Lo stesso montaggio,
spiazzante ed innovativo nell'interessante alternarsi
di split screen, dissolvenze e scene "picture in
picture", nella seconda parte diventa decisamente
di troppo ed ossessivo, fallendo nel voler a tutti costi
riprodurre le sembianze delle tavole dei fumetti sul
grande schermo. Hulk non è purtroppo
un film per tutti, e chi non ha mai divorato un fumetto
nella sua vita uscirà dalle sale davvero annoiato
o desolato. Perchè non realizzare un film incentrato
nei primi quaranta minuti sulla genesi di Hulk e sul
suo delicato ed importante rapporto con il padre (così
come fatto da Ang Lee che in alcune scene ci ricorda
"Darkman" di Sam Raimi) e proseguire per altri
settanta, ottanta minuti con una trama in grado di affiancare
le smanie interiori del dottor Banner, le sue pulsioni
e nevrosi che danno vita ad Hulk con una avventura d'evasione
e di intrattenimento che potesse proporlo
nell'atto di compiere una qualche fantastica impresa?
La stessa prima apparizione del Gigante Verde non è
così spettacolare, "in grande" come
ci si aspetterebbe da cotanto mitico supereroe, al tempo
stesso Mostro e Uomo che vive un profondo dramma interiore. Ang Lee ha fatto un buon lavoro nel
renderci l'idea degli atroci conflitti psicologici che
tormentano Bruce a causa di una giovinezza martoriata
e vissuta da "diverso" per via della peculiarità
del suo patrimonio genetico e dei maltrattamenti del
padre, peccato che si sia fermato qui, tornandoci e
ripassandoci più volte fino al 137esimo minuto,
in maniera francamente davvero eccessiva e tediante,
ed è amaro riconoscere che pur di farlo ha totalmente
reinventato la figura del padre trasformandolo in un'allucinante
e allucinata creatura che impersonasse il "nemico
finale". Hulk si meritava di più, e A. Lee
con la sua ostinazione ha esagerato. Una nota di merito
spetta al grandissimo lavoro realizzato dalla Industrial
Light & Magic nel dar vita alle fattezze
del gigante totalmente in CGI: circa duecento
impiegati, diciotto mesi di
lavoro e 6 terabyte di dati sono alla base dei bellissimi effetti speciali visivi
e sonori che animano il nostro eroe e le trasformazioni
del padre David. Per saperne di più, visitate
il nostro CINESPECIAL:
THE HULK.
VOTO:
6,5
INTERPRETI
Eric
Bana: 6+
Pur sembrando azzeccato nel ruolo di Bruce Banner, Bana
a volte appare davvero troppo inespressivo.
Jennifer
Connelly: 7+
Contribuisce con il suo fascino e la
sua bravura a tener su la pellicola.
Nick
Nolte: 7+ Attore
della vecchia scuola e di grande stampo.
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