GIUDIZIO: Justin Chadwick dirige un film in costume dalle grandi potenzialità, scritto da Peter Morgan, già all'opera in The Queen e L’Ultimo re di Scozia, ed interpretato da due fra le attrici più talentuose e richieste dell'ultima generazione cinematografica, Natalie Portman e Scarlett Johansson.
La pellicola è tratta dal romanzo best seller 'The Other Boleyn Girl' di Philippa Gregory che narra attraverso gli occhi di Anna e Maria Bolena una sensuale vicenda di intrighi, amori e tradimenti ambientata nel XVI secolo all'epoca della corte reale di re Enrico VIII d'Inghilterra che fu amante di Maria e ripudiò la moglie Caterina d'Aragona per sposare Anna, eventi che segnarono per sempre la storia della Gran Bretagna comportando la scissione dalla Chiesa Cattolica di Roma in nome della nuova Chiesa Anglicana d'Inghilterra.
Purtroppo la trasposizione cinematografica L'Altra donna del re non riesce a soddisfare le premesse di una storia così affascinante ed immortale e ad esaudire le aspettative suscitate da un cast tecnico ed artistico altisonante che include anche Eric Bana, Jim Sturgess e Kristin Scott Thomas.
Fin dalle prime battute L'Altra donna del re non riesce a centrare l'obiettivo restituendoci soltanto dettagli e vicende sfocati, non presentandoci adeguatamente il contesto storico portante che regge le delicate ed intricate vicende che ci saranno raccontate, a partire proprio dalla vita di corte e dalle realtà delle ambiziose famiglie nobili tese esclusivamente ad elevare status sociale, lignaggio e potere politico ed economico attraverso matrimoni combinati, accordi e transazioni più o meno disdicevoli.
Ad essere penalizzati dalla mancata messa a fuoco di una storia inoltre eccessivamente frammentaria sono anche i characters interpretati da Eric Bana, nome illustre chiamato a vestire i panni di re Enrico VIII d'Inghilterra ridotto a personaggio macchietta imprudente, privo di senno e personalità, e Natalie Portman nel delicato ruolo di Anna Bolena che non riesce ad entrare completamente in parte e a risultare convincente fino in fondo.
La forte e complessa personalità di Anna Bolena viene soltanto accennata da un paio di sguardi e frasi fatte, nè ci vengono narrate la vita e le esperienze della giovane che, inizialmente ignorata da re Enrico VIII d'Inghilterra, si afferma prepotentemente come dama di compagnia della regina Caterina d'Aragona, si sposa in segreto con il conte di Ormande, provoca scandali e viene allontanata in esilio in Francia.
Al suo ritorno dall'esilio francese, il personaggio interpretato da Natalie Portman non soltanto rimane vago e sfocato, ma subisce per di più un'eccessiva e fuorviante trasformazione che ci mostra Anna Bolena improvvisamente come la donna più ambita ed ambiziosa, affascinante, sfacciata e ricercata dell'intera corte reale, tutto ciò attraverso un paio di banalissime e superficiali scenette con Anna che diverte e intrattiene alcuni nobili.
A fronte delle suddette carenze e difficoltà frapposte, Natalie Portman non riesce a far suo il personaggio di Anna Bolena e ad immedesimarsi con il fisico e con la mente.
L'Altra donna del re punta invece i riflettori su Scarlett Johansson, piacevole sorpresa con una prova attoriale solida e convincente nel ruolo di Maria Bolena: la bella attrice newyorkese risulta azzeccata e sempre in parte offrendo un'interpretazione drammatica assolutamente verosimile e carica di personalità, mai sopra le righe e priva di sbavature, senza dubbio supportata da una migliore cura del personaggio a livello di sceneggiatura, affermandosi nonostante le minori quotozioni ed esperienze lavorative come migliore elemento e nota di merito di un film incompleto, troppo superficiale e con qualche sbavatura di troppo.
VOTO: 6,5 |