ANNO:
U.S.A. 2003
GENERE:
Thriller
REGIA:
Gary Fleder
CAST:
Gene Hackman, Dustin Hoffman, John
Cusack,
Rachel Weisz, Jennifer Beals, Jeremy Piven, Cliff Curtis,
Bruce McGill, Nick Searcy, Stanley Anderson, Gerry
Bamman, Bruce Davison, Nora Dunn, Joanna Going, Juanita
Jennings, Margo Moorer, Marguerite Moreau, Bill Nunn,
Leland Orser, Rusty Schwimmer, Nestor Serrano, Guy
Torry.
DURATA:
127 '
TRAMA:
Una giovane vedova di New Orleans cita
in giudizio un potente consorzio d'affari, che ritiene
responsabile
dell'omicidio di suo marito. Si tratta di un caso
da molti milioni di dollari. Ma e' anche un caso che
potrebbe
essere
vinto ancor prima che il processo abbia inizio. Tutto
sta nella composizione della giuria - nella sua manipolazione
e, in ultima analisi, nel tentato furto del verdetto.
A rappresentare la vedova e' Wendall Rohr (Dustin
Hoffman),
un avvocato del Sud degli Stati Uniti con un forte
senso morale e una passione totale per il caso che
ha assunto. Apparentemente, il suo avversario in aula
dovrebbe essere l'avvocato che difende il consorzio
d'affari. In realta', pero', il team dei difensori
e' solo un paravento dietro cui si nasconde Rankin
Fitch (Gene Hackman), uno
spregiudicato e brillante consulente per le giurie.
In un centro comando
dotato
di tecnologie d'avanguardia, situato in un vecchio
magazzino nel Quartiere Francese, Rankin Fitch e
il suo team lavorano alla sorveglianza e alla valutazione
di ogni
potenziale giurato. Il suo compito e' scoprire tutto
quanto c'e' da sapere sulle loro vite, cosi da poter
abilmente manipolare il processo di selezione dei giurati.
Il solo risultato accettabile del suo lavoro e' una
giuria perfetta per ottenere il suo scopo: un verdetto
a favore del suo cliente. Rankin Fitch e Wendell
Rohr,
pero', si rendono conto ben presto di non essere i
soli interessati a conquistarsi la giuria. Anche uno
dei giurati, Nick Easter (John
Cusack), sembra infatti
avere un suo piano per indirizzare la giuria. E c'e'
una donna misteriosa, che si fa chiamare solo Marlee (Rachel
Weisz), che contatta sia Rohr che Fitch e fa
sapere di essere in grado di vendere ad uno di loro
la giuria - ma a caro prezzo. Quando il caso arriva
in aula, nel Quartiere Francese ha inizio una partita
molto pericolosa a rimpiattino. Se la moralita' di
Rohr viene messa alla prova, a Fitch tocchera' oltrepassare
la linea che divide la selezione di una giuria dal
furto di un verdetto - a dispetto di quelle che potrebbero
essere le conseguenze...
RECENSIONE a
cura di Ottavia:
L'ultimo lungometraggio dell'americano Gary
Fleder ("Cosa
fare a Denver quando sei morto" , "Don'
t say a word") attinge all' omonimo romanzo del
maestro del "legal thriller" John
Grisham,
raro caso in cui il film supera il libro da cui è tratto.
Si presenta in primis come una sorta di denuncia contro
il sistema giuridico statunitense, facilmente corruttibile
e nello stesso tempo come intrattenimento che non lascia
spazio a cali di attenzione. Una giovane vedova cita
in giudizio un'importante azienda produttrice di armi,
rea di aver venduto con estrema facilità il
tipo di arma con cui il marito, un broker finanziario, è stato
assassinato. Parte cruciale del processo intentato
per responsabilità oggettiva contro
la casa di produzione di armi è la scelta
della giuria che determinerà il verdetto finale.
Se per l' accusa, patrocinata dall'integerrimo Wendall
Rohr, impersonato da Dustin Hoffman,
la scelta della giuria deve essere dettata dall' istinto,
per l'astuto calcolatore Rankin Fitch,
al quale dà il
volto Gene Hackman, è visto
soprattutto come un affare, dettato da un unico emblematico
principio: <<...i
processi sono troppo importanti per lasciarli in mano
alle giurie...>>. Ed è proprio sulla scelta
preliminare dei giurati che si gioca tutta la causa.
In particolare all' interno della giuria si inserisce
un personaggio, Nicholas Easter, che
si rivelerà abile
manipolatore della decisione finale. La pellicola è forse
un po' anomala, un ibrido a metà strada tra
film processuale e giallo classico, valorizzato da
un montaggio veloce ed efficace, senza tempi morti.
Solido e lineare lo script. Ma è soprattutto
la performance dei due mostri sacri di Hollywood,
il buono Dustin
Hoffman ed il cattivo Gene Hackman,
amici da 46 anni ma per la prima volta sul set, a conferire
al film
quel tocco di qualità che contribuisce a renderlo
ancorà più avvincente, in particolare
la scena in cui i due duettano nella toilette del tribunale...da
antologia del cinema. Ottavia |