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RECENSIONE FILM ZODIAC

ZODIACANNO: U.S.A. 2007

GENERE: Drammatico / Spionaggio

REGIA: David Fincher

CAST: Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Chloë Sevigny, Brian Cox, John Carroll Lynch, Elias Koteas, Charles Fleischer, Richmond Arquette, Bob Stephenson, John Lacy, Ed Setrakian, John Getz, John Terry, Candy Clark.

DURATA: 158 '

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TRAMA: Il killer Zodiac è probabilmente il caso investigativo più famoso ed oscuro dai tempi di Jack Lo Squartatore.
Un assassino senza volto, spietato e macabro che ha terrorizzato dalla fine degli Anni '60 la San Francisco Bay Area e le autorità di quattro diverse giurisdizioni, seminando il panico con i suoi atroci delitti e le sue folli corrispondenze a stampa e polizia...

CRITICA: David Fincher ritorna alla regia con Zodiac, infinita storia di un terribile Serial Killer, a cinque anni di distanza dal thriller ad alta tensione Panic Room con Jodie Foster, grande successo di pubblico con circa 200 milioni di dollari incassati nel Mondo.

Fincher sceglie un progetto davvero difficile cercando di riprodurre fedelmente la storia di Zodiac, folle omicida che terrorizzò il Nord California, sembra a partire dal 1968, tormentando Benicia, Vallejo, Napa (Lake Berryessa) e San Francisco, per poi orientare il finale della pellicola verso una precisa ipotesi, null'altro che una solida ipotesi considerando che il caso Zodiac è tuttora insoluto ed aperto e che al famigerato serial killer non è mai stato assegnato un volto.

Purtroppo Zodiac, clamoroso flop al botteghino con poco più di 30 milioni di dollari incassati in Nord America, non possiede nè la brillantezza ed i ranghi da film cult di Fight Club e Se7en, capolavoro assoluto con Morgan Freeman e Brad Pitt, nè il pathos e la carica emozionale di Panic Room.

Zodiac è una pellicola sicuramente lodevole diretta da un grandissimo regista, capace di coinvolgere, appassionare e far saltare sulla sedia lo spettatore con uno stile unico, secco, ricco di colori, sfumature e che non lascia nulla al caso, tuttavia nemmeno David Fincher può risollevare una seconda parte del film che si riavvolge stancamente su se stessa, tra noia e banalità, dove sulla scena rimane l'attore meno dotato della pellicola, il simpatico ma monoespressivo Jake Gyllenhaal.

Zodiac lacera le sue povere vittime e le loro famiglie, osessiona stampa e polizia, cambia la vita di quattro uomini che indagano su di lui: il cronista del San Francisco Chronicle Paul Avery (Robert Downey Jr.), il vignettista Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal) ed i detectives Dave Toschi (Mark Ruffalo) e Bill Armstrong (Anthony Edwards).

Molto bene Mark Ruffalo che si migliora film dopo film dimostrando di essere un attore bravo e versatile, bene anche Anthony Edwards, protagonista di E.R. e di film indimenticabili come Top Gun e Toccato - Gotcha!.
Molto bene anche Robert Downey Jr., attore in cerca di riscatto con Iron Man dopo una carriera altalenante interrotta da gravi problemi personali, subito dopo la rinascita con Ally McBeal.

Mentre la prima parte di Zodiac, dedicata all'investigazione e alla raccolta dei numerosi tasselli che ricostruiscono le tremende vicende e la personalità disturbata di Zodiac, appassiona lo spettatore mantenendo vivo l'interesse per una storia dal ritmo tuttavia molto posato, la seconda parte è decisamente poco riuscita ed eccessiva: Fincher rimane vittima di se stesso cercando di chiudere il quadro di Zodiac fino ai nostri giorni, protagonista unico rimane praticamente Jake Gyllenhaal con il suo limitato bagaglio di espressioni facciali, la sceneggiatura annoia rendendo il film pesante, eccessivo e probabilmente superfluo.
Una paio di ottime scene, come quella con protagonista Charles Fleischer, sugli ottanta minuti finali non possono risollevare il giudizio finale per un film non particolarmente riuscito che non lascia il segno.

VOTO:
6,5

 
 

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