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RECENSIONE FILM SIGNS

SIGNSANNO: U.S.A. 2002

GENERE: Fantascienza / Horror

REGIA: M. Night Shyamalan

CAST: Mel Gibson, Joaquin Phoenix, Cherry Jones, Rory Culkin, Abigail Breslin, Patricia Kalember, M. Night Shyamalan, Ted Sutton, Merritt Wever.

DURATA: 106 '

TRAMA: Padre Graham Hess (Mel Gibson) ha perso la fede in Dio e ha abbandonato il sacerdozio in seguito alla cruenta morte della moglie Colleen (Patricia Kalember) in un tragico incidente stradale. Graham vive nella contea di Bucks, in Pennsylvania, insieme ai figlioletti Morgan (Rory Culkin) e Bo (Abigail Breslin) e al fratello Merrill (Joaquin Phoenix), trasferitosi per stare accanto ai suoi familiari. La tranquilla vita degli Hess viene inizialmente turbata dall'apparizione di un un misterioso disegno fatto di cerchi e linee, un "crope-circle" di immense dimensioni, circa cinquecento piedi, proprio nei campi intorno alla loro fattoria. Ma quei Segni non sono dei semplici scherzi della natura o degli artefatti umani, sono il preludio di terribili e sconvolgenti eventi che si delineano rapidamente in un prossimo ed inquietante futuro...

GIUDIZIO: Signs è vittima delle sue impossibili aspettative e le speranze che avete su questo film andranno inevitabilmente deluse. M. Night Shyamalan a soli 31 anni si è affermato per il suo genio creativo e per l'immenso talento alla regia che gli permette di trasmettere una notevole tensione narrativa e che gli è valso l'illustre paragone con Hitchcock per via dell'assoluto controllo che dimostra di tutti gli strumenti narrativi, dalla musica al suono, dai dialoghi ai flashback, e soprattutto per la sapiente abilità nel manipolare la psicologia umana. Inoltre, come Hitchcock, appare spesso nei film che dirige.

La pellicola presenta tuttavia una sceneggiatura pasticciata, ampliata all'eccesso e al contempo difettosa in diversi punti: i primi sessanta minuti rimangono sospesi tra una calma piatta e scialba e una venatura comica eccessivamente forzata, la natura dei crope-circles sarà praticamente abbandonata a se stessa, i sogni ricorrenti della piccola Bo Hess, interpretata dalla dolce e brava Abigail Breslin, saranno un mistero accennato solo alle menti di pochi e intimi spettatori attenti che tuttavia rimarranno insoddisfatti dalla mancata esplicazione dei suddetti nella trama principale.

Il film, lasciando proprio perdere i mediocri spunti presi dalla serie cult "Visitors", pone la questione sulla tipologia di persona nella quale noi ci identifichiamo: esistono due tipi di persone nel Mondo, il primo è formato da coloro che credono nella connessione di tutti gli eventi e nell'essenza di un ordine divino governato dal Creatore, il secondo raggruppa coloro che si ritengono governati esclusivamente dalla casualità e che quindi si sentono irrimediabilmente soli. E sarà così che padre Graham, interpretato dal sempre godibile Mel Gibson, recuperando la fede, salverà anche la sua famiglia.

Il giudizio complessivo del film è comunque discreto per via del secondo tempo, sicuramente all'altezza della fama del regista indiano, che recupera tensione e fascino con scene di suspance e horror davvero ben costruite prediligendo la prospettiva dello spettatore e lo sguardo innocente ed impaurito dei piccoli Hess. Bene anche Joaquin Phoenix. Il regista Shyamalan è promosso e riconfermato, lo sceneggiatore stavolta ha peccato di presunzione ed è mancato di qualcosa. Si poteva e si doveva fare di meglio.

VOTO: 7+

INTERPRETI

Mel Gibson: 7,5 Inevitabilmente il suo nome fa da traino alla sponsorizzazione della pellicola.

Joaquin Phoenix: 7 Bella caratterizzazione di un timido ragazzotto di campagna.

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