ANNO:
U.S.A. 2004
GENERE:
Thriller
REGIA:
M. Night Shyamalan
CAST: Joaquin Phoenix, Bryce Dallas Howard, William Hurt, Sigourney Weaver, Adrien Brody, Judy Greer, Brendan Gleeson, Michael Pitt, Terry Notary, Joanna Reiner, Liz Stauber, Jayne Atkinson, Frank Collison, Lee Burkett, Jordan Burt, David Foster, Cherry Jones, Celia Weston, Fran Kranz, Jesse Eisenberg, Aaron Fiore.
DURATA:
107 '
TRAMA: A prima vista, questo villaggio del tardo diciannovesimo secolo sembra essere perfetto. La gente vive in armonia, immersa in uno scenario idilliaco. Tuttavia, questa comunità molto unita convive con la spaventosa consapevolezza che i boschi che la circondano sono abitati da strani esseri. L'innocenza del villaggio è minacciata da creature che la gente chiama "creature innominabili"; il terrore che esse suscitano è tale da far si che nessuno abbia il coraggio di avventurarsi nei boschi, oltre i confini del villaggio. Nonostante i consigli degli anziani, il curioso e determinato Lucius Hunt (Joaquin Phoenix) muore dalla voglia di oltrepassare questi confini e ritrovarsi nell'ignoto. Il capo del villaggio, Edward Walker (William Hurt), mette in guardia Lucius rispetto ai pericoli che una simile decisione implicherebbe, e la madre del giovane, Alice Hunt (Sigourney Weaver), lo invita a restare a casa risparmiandosi così la cupidigia e la bramosia presenti nel mondo esterno. L'unica ad avere una forza pari a quella di Lucius è Ivy Walker (Bryce Dallas Howard), una giovane donna cieca bellissima e affascinante, dotata di una saggezza fuori dal comune. La sua natura coraggiosa ed il suo naturale sesto senso vanno ben oltre ciò a cui Lucius è abituato. Oltre a Lucius, anche il malvagio Noah Percy (Adrien Brody) ha un'ammirazione spassionata per Ivy, sebbene questa abbia posto nel suo cuore solo per uno di loro. Il suo amore finirà col condurla su un sentiero proibito lungo il quale verranno rivelate orribili verità. La minacciosa presenza dell'ignoto si trasforma in vero e proprio caos e soltanto il coraggio di un uomo potrà salvare la situazione. La tregua tra il villaggio e le creature è giunta al termine...
CRITICA a
cura di Chiara F.: The Village è un film giocato su un equivoco. Il trailer chiassoso e ipercromatico farebbe pensare ad una sorta di horror allineato agli stilemi USA in voga: cast di semisconosciuti, stile vorticoso e approssimativo delle inquadrature. E invece qui siamo di fronte a una pellicola avvolta nella pienezza iconografica del film in costume, nella quale riconosciamo volti noti deformati dal contesto e dal ruolo insolito, e nel quale la componente orrorifica rimane sospesa e si dirama sulla totalità delle scene, per rivelarsi sotto una luce totalmente diversa già a metà del film. Siamo in un villaggio simbolicamente ingrigito, nel quale il rosso acceso è bandito come segno tradizionale di disastri e sventure, e come potente evocatore delle "creature" del bosco circostante. In realtà la comunità si basa su un segreto conosciuto solo dagli anziani: l'universo anticato e conchiuso del luogo è totalmente fittizio, trattandosi di un ritaglio di mondo precluso, deciso e ideato dall'amarezza di uomini adulti feriti dal vortice cittadino e dalla modernità. E l'equilibrio è destinato ovviamente a incrinarsi, non appena la radice emotiva che permea il mondo dei "giovani" si materializza nel volto scarno e spiritato di Adrien Brody - Noah, che accoltella l'amico Lucius - Joaquin Phoenix spinto dalla gelosia per il suo amore per la cieca Ivy - Bryce Dallas Howard. Forse appare eccessivamente marcata la personificazione di emozioni e vissuti: Noah incarna la follia, la ribellione insensata e ferina che squarcia l'irrealtà velata del villaggio e le sue leggi ipocrite dimostrando l'impossibilità di fuga dal male e l'illusorietà di un luogo immutabile, così come Ivy è lo sguardo "altro", l'occhio sensibile capace di sfidare le paure precostituite e di avventurarsi nel bosco fino al mondo esterno, violando le leggi della decennale messa in scena di un microcosmo posticcio, recintato e muto. Chiara
F.
VOTO:
CRITICA a cura di Lucia Padellaro: Magia od utopia? Questa è la domanda che ci si pone alla fine della visione del film.
Ambientato in un villaggio dalle atmosfere misteriose e popolato da individui aleatori questo film ci regala forti emozioni e grandi sussulti. Ma l'aspetto curioso è che The Village, nonostante la tensione emotiva, non è propriamente un film dell'orrore. Shyamalan sceglie stavolta una soluzione totalmente razionalizzata, la quale va anche a spiegare tutti gli elementi ipoteticamente fantastici presenti; ma in fondo anche i suoi lavori precedenti terminavano con spiegazioni del racconto visto, le quali giungevano a mò di sorpresa finale. Solo che ora siamo nell'ambito della realtà vera e propria, priva di concessione all'ultraterreno ed in cui dell'ignoto tutto viene concretamente rivelato e nulla viene dimenticato nella dimensione astratta.
I protagonisti e i loro segreti ci parlano dell'orrore di oggi, dell'amore, delle paure e fiducia da ritrovare. Un villaggio isolato è il rifugio di una comunità: i bambini non devono conoscere il colore rosso, non devono oltrepassare la linea del bosco, l'intera popolazione è turbata dalle misteriose bestie che popolano la radura dietro di loro, ma...
Dietro a questo "ma" si nascondono segreti a cui non sono dovute risposte e metafore profonde che sveleranno la loro identità solo verso la fine della visione. Tra gli attori due bravissimi William Hurt e Sigourney Weaver grazie ai quali c'è una splendida scena d'amore non vissuto: suggerisce tanto, come il film.
Tutto ciò ne fa un lungometraggio che sicuramente deluderà tutti coloro che sono alla ricerca dello spettacolo emozionante e dell'intrattenimento, ma caratterizzato da un contenuto altamente politico nel quale è impossibile non avvertire una certa influenza post-11 Settembre, oltre a presentare un certo significativo rifiuto del moderno, ci lascia sprofondare in non poche riflessioni prevalentemente umanistiche. Lucia Padellaro
VOTO:
CRITICA a cura di Nasty Taste: Annuncio che da poco è uscito Scary Movie 4 che ancora non ho visto e che sicuramente, essendo parodia del film che sto per raccontarvi, sarà già perfetto per prenderlo per il cxxo.
Io ci metto ora del mio ma vorrei sapere perchè gli ultimi Scary Movies sono sui capolavori di Shyamalan. Allora non lo vedo solo io il problema...
Per la serie "non è che se fai un paio di film belli ti senti completo e puoi cominciare a sfornare vaccate"
e "come un trailer può trarre in inganno"
ecco a voi The Village di M. Night Shyamalan.
Epporcamiseria!
Quando vidi il trailer di questo film (nonostante la brutta esperienza di "Signs") mi dissi "ok, è tornato lo Shyamalan di "Sixth Sense", ce la possiamo fare. Ed intanto, dentro di me, sapevo che mai avrei guardato un film così maledettamente pauroso, perchè questo sembrava a prima vista.
Ma, non so se per fortuna o per sfiga, un’amica mi convinse ad andare al cinema a guardare 'sta porcata dicendomi che poi mi avrebbe fatto compagnia una volta finito per smaltire la fifa.
Beh, non ce ne fu bisogno.
Ora lo riguardo per due motivi:
1- chiaramente per scrivere tutto ciò.
2- perchè non me lo ricordo bene e perciò sarà tutta una sorpresa e almeno lo vedo in inglese.
Ringrazio il bellissimo Joaquin (tanto amato da Shyamalan... evidentemente il regista lo usa molto perchè distoglie l'attenzione dai suoi ultimi film di mxxxa) che anche se fa una parte da imbecille almeno mi rincuora col suo bel viso.
E ringrazio Adrien, soprattutto, che nonostante impersoni lo scemo del villaggio è così sexy.
Cominciamo.
Nel ridente Village (aggettivo scelto a caso) si sta celebrando un funerale. Dai vestiti portati sembra di essere tipo in "Little house on the prairie" insieme a Laura Ingalls.
Il buon Brendan Gleeson piange la morte del figlioletto usando per lui parole dolci. Come in ogni piccola comunità la morte di una persona è anche un modo per ritrovarsi, però, e quindi nella scena successiva la tavola è imbandita e tutti gli abitanti sono attorno ad essa ricordando il fu.
William Hurt (altro povero bravo attore che si è prestato a questo obbrobrio) onora il banchetto con un discorso, tanto per non farci mancare ogni buon luogo comune da sfruttare. La domanda subito posta da William è un po' il filo conduttore del film. "Did we make the right decision to settle here?"
La comunità è lì per scelta, chiusa in quel villaggio.
Non si fanno mancare nulla: scemo del posto (scusa Adrien), donne educate e sottomesse, vita da contadini in mezzo alla natura e terrore dietro l'angolo.
Uno strano suono proviene dal fitto del bosco e tutti si guardano intorno preoccupati; sembrano sapere molto bene che cosa sia (io faccio finta di non saperlo per non rovinarmi la sorpresa) e lo scemo del villaggio batte le mani e ridacchia divertito. Ad un certo punto, molto probabilmente, si ricorda che cosa sia quel rumore e torna serio di colpo dimostrando che poi tanto scemo non è (farà di meglio dopo).
Finita la celebrazione del povero defunto, il regista ci mostra una carrellata d'immagini soavi della gente del luogo, forse per farci credere che vivere lì non è poi troppo male. Ci sono bambine idiote che lavano i piatti e si schizzano con l'acqua, donne che portano le bestiole al pascolo e che lavorano nella serra e due imbecilli che spazzano il pianerottolo di casa volteggiando come pattinatrici con la labirintite. Il loro volteggiare ha un senso però (eh beh, credevate di fregare Shyamalan?) perchè una delle due girandosi vede spuntare dalla terra un fiore rosso sangue e subito si affretta a sotterrarlo costringendo la gente a chiedersi "perchè?". Chi aveva visto il trailer (che era bello, ricordo) invece lo sapeva già di questa particolarità che vi svelerò dopo.
Nella scena successiva scopriamo su che cosa si basa l'insegnamento dato ai ragazzini del "Village". Il gruppetto di bimbi trova il cadavere di una bestiola mutilata e scuoiata. William (che è il loro maestro) si preoccupa di mettere subito addosso a tutti la solita paura porca ricordando loro che "Those We Don't Speak Of" l'hanno ammazzato.
E mi sa tanto di Voldemort questo nome dato alle creature che terrorizzano il villaggio.
Povero Oscuro, fa tendenza e nessuno lo rispetta.
Comunque la discussione coi ragazzini continua con la descrizione delle creaturine simpatiche con artigli e manie omicide e con l'invito a non sforare i confini del "Village" pena la morte per mano dei padroni del bosco, le creaturine.
C'è un Consiglio degli anziani, qualche secondo dopo, dove si parla di roba mentre le donne cuciono (trovare un altro momento?).
Gli argomenti sono interessanti. Le donne parlano di una rappresentazione dei bambini del villaggio chiamata "Flight of the Birds" (dove i poveretti si vestono di piume) e ne implorano il ritorno dicendo che sono molto fiere dei loro figli quando lo fanno.
Non ho parole.
Fa la sua comparsa proprio in questa scena patetica la bella Sigourney Weaver che se fossi nei panni di Alien ucciderei seduta stante entrando in questo film giusto un secondo.
William (non so ancora il suo nome) è anche uno dei capi del villaggio e scarica la responsabilità del mancato "Flight of the Birds" su Brendan Gleeson (e cioè August Nicholson) che è in carica per quel Consiglio e che, ricordiamolo per favore, ha appena perso un figlio, ma non sembra molto addolorato.
Entra un vecchio e comunica a questa bella assemblea che un giovane vuole udienza. Io mi sento un po' meglio pensando al bel Joaquin che farà la sua comparsa a breve; poi però mi ricordo che non è affatto il protagonista e il mio sdegno comincia ad alzarsi di livello.
Tanto per cominciare non ricordavo si chiamasse Lucius, nel film, ed un po' mi sento di chiedere scusa a Jason Isaacs che il suo, di Lucius, lo interpreta così bene...
Il giovane, tra l'altro figlio di Sigourney, come un bambino di tre anni, si mette di fronte ai saggi del villaggio e legge il discorsetto che si è preparato. Domanda, in pratica, di poter uscire dal villaggio (facendo attenzione alle creaturine...sue testuali parole) per cercare delle nuove medicine nel mondo fuori che possano curare malattie come quella che ha colpito il povero figlioletto di Nicholson.
Verso sera la madre lo cazzia per questa sua decisione improvvisa della quale non era stata informata, ma Lucius non la caga nemmeno e va sulla torretta a fare la guardia ai confini con un certo Finton Coin, un suo caro amico.
Il mattino dopo un'altra bestiola si trova morta e scuoiata. Sigourney ipotizza ci si trovi di fronte ad un predatore di qualche tipo, un coyote o un lupo, ed io mi chiedo perchè tale cazzata. Perchè far dire minchiate ad una brava attrice?
Sì perchè tutti sanno che i predatori scuoiano le loro prede e poi le lasciano lì a prendere il sole...
Ed infatti lei suppone che questo animale soffra di pazzia visto che rimuove il pelo e lascia lì la carne.
Mamma mia...
Comunque esclude categoricamente le creaturine dalla lista degli indiziati e perciò tutti le credono senza ulteriori domande.
Anche la figlia di William, Kitty, sembra rassicurata dalle brutte cose incombenti, tanto che in mattinata prende da parte il padre e gli confessa di essere innamorata e di volersi sposare. Il padre le domanda, giustamente, dove cavolo sia il futuro marito e lei candidamente risponde che ancora non gli ha parlato ma che lo farà presto.
Non mi sento di biasimarla perchè anch'io ho pensato tante volte di essere fidanzata senza riferirlo anche al ragazzo che mi piaceva.
Scopriamo che il fortunato è Lucius e il padre fatica a darle la sua benedizione nonostante giuri di apprezzare il ragazzo. Dopo essersi lasciato sfuggire un verso di consenso al quale la figlia risponde con un urlo di gioia, il padre le chiede cortesemente di parlare con Lucius prima di affiggere i manifesti in giro.
Lucius sta affilando una lama nel momento in cui Kitty lo raggiunge per parlargli ed io non mi avvicinerei se fossi in lei, soprattutto per dargli questa lieta novella di cui lui non sospetta nulla.
Lei si avvicina zompettando e si nota una certa apprensione in Lucius perfino nei movimenti. Si vede che la conosce.
E difatti quando l'inquadratura si sposta sulla sua faccia scoppio a ridere di brutto. Sembra l'espressione di un uomo al quale comunicano che dev'essere evirato.
"I love you, Lucius," dichiara la giovinetta e tutto tace.
"I love you...like the day is long," continua (che è una vaccata a mio avviso).
"I love you more than the sun and the moon together!" e qui l'abbiamo già persa perchè degenera.
Fermatela!
Quando la pazzia raggiunge livelli incontrollati (sempre sotto la stessa espressione pre-evirazione di Lucius) la ragazza rinuncia e va a piangere a casa sua.
Le urla sono disumane e la sorella non trova di meglio da fare che cantarle la ninna nanna per consolarla (o forse per zittirla facendola cadere in un sonno senza fine). Ma insomma, tutti cantano quando non sanno cosa fare? Come Aragorn all'incoronazione...
La canzone è pure simile, se vogliamo ben guardare, anche se Aragorn cantava in elfico con una pronuncia peraltro orribile.
La sorella in questione, vi svelo, è la vera protagonista di tuuuuutto il film ed è cieca.
Di notte, mentre Nicholson parla con Lucius facendoci già intuire che nel villaggio ci sia qualcosa di poco chiaro, dei simpatici ragazzetti fanno una prova di coraggio che implica l'infastidimento delle bestioline-delle-quali-non-si-può-parlare.
Al primo rumore tutti scappano a gambe levate. Che razza di prova di coraggio sarà mai?
Noah Percy, lo scemo del villaggio, (alias Adrien Brody uomo meraviglioso, lo ripeto per infastidirvi) la mattina dopo ingaggia una lotta con alcuni ragazzi e subito la ragazza cieca figlia di William lo riprende. Il giovane sembra piuttosto sensibile alle richieste della ragazza tanto che promette di non picchiare più nessuno.
Io direi che è stato subdolamente convinto dalla sottile minaccia di venire rinchiuso nella stanza dell'isolamento se non avesse smesso di fare il coglione.
Ivy Walker, la ragazza (ma santo cielo che nomi…), comunque è molto carina con lui e lo fa giocare per non farlo sentire diverso dagli altri.
Correndo arrivano ai piedi della collinetta dove se ne sta per i fattacci suoi l'uomo scampato all'evirazione, Lucius, che è socievole quanto un orso con la sindrome premestruale.
Per fare subito bella conversazione Ivy gli ricorda che sua sorella ha pianto molto per colpa sua e a lui ritorna quella bella espressione da massacro imminente.
Dopo un delirio di assurdità che lei sbrodola loquace tanto quanto la sorella psicopatica, lui le fa il bellissimo complimento "You run like a boy". Dico bellissimo perchè lei risponde "Thank you" come se le avessero detto che ha due occhi meravigliosi.
Sempre più sconvolgente il tutto se consideriamo che poi lei, con naturalezza estrema e con una faccia di merda che la metà sarebbe bastata, dichiara di sapere bene perchè lui abbia rifiutato sua sorella. In pratica “perchè sei innamorato di me,” Ivy si premura di vantarsi.
Noah, intanto, che era andato a farsi un giro, ritorna e caccia in mano ad Ivy qualcosa.
Lei, che fa tanto la figa illustrando le sue numerose capacità di "vedere" anche senza la vista, non sa di avere in mano delle bacche rosse. Subito viene avvertita da Lucius con la stessa veemenza che ci avrebbe messo un bruco con la laringite e lei chiude tra le mani i frutti mormorando spaventata che bisogna seppellire tutto subito.
Io prendo quei cinque secondi per ricordarmi che 'sto pirla che batte le mani e sghignazza come un ebete è l'uomo che fa quell'espressione sfidando Kong nel finale del film...
Comunque Noah prende per la manina Lucius facendogli vedere dove ha preso le cattive bacche rosse e appena dopo c'è già l'uomo scampato all'evirazione che enuncia all'assemblea dei vecchi tutte le sue nuove scoperte.
Nella sua infinita conoscenza dimostra con chiare prove (le sue chiacchiere) che le creaturine non ti fanno nulla se non le minacci e passi per il bosco fischiettando e pensando ai fatti tuoi. Libera interpretazione mia.
Bellissima la discussione con la madre Sigourney la sera stessa; discussione in cui essenzialmente la madre ricorda a Lucius il brutto modo in cui è morto suo padre (compresi tutti i dettagli causando così un pianto singhiozzante di Lucius) e gli chiede se vuole fare per caso la stessa fine. Madre amorevole.
L'abile scelta dell'abile regista per farci capire sempre più cose è quella di dircele a caso in mezzo ai discorsi. Infatti Lucius, senza nessun motivo, si lamenta del fatto che il villaggio ha dei segreti e poi punta il dito sulla valigetta della madre in un angolo (valigetta uguale a quella di molti altri nel villaggio) che mai è stata aperta.
Sigourney fa la vaga e la disinteressata riguardo l'argomento, che è proprio il modo migliore per insospettire il figlio che subito si alza dichiarando di volerla aprire; naturalmente la donna si frega all'istante esclamando un NO! così discreto...
Sempre nel bel modo Mettilo-a-caso poi scopriamo anche che il capo villaggio Walker è innamorato della madre di Lucius. E questo con disappunto del ragazzo, a giudicare dalla sua espressione. O forse no...dopo tutto è quella di sempre.
Appunto per Joaquin. Eri un bravo attore. Perchè?
Lucius segue sua madre per casa sbrodolando le stesse frasi che la mattina gli erano state riferite da Ivy e Sigourney reagisce nello stesso modo in cui ho reagito io sentendole: ma che cazzo stai dicendo? Beh...non proprio così, nel villaggio sicuramente le parolacce non si dicono.
Mi viene in mente una puntata di "Little house on the prairie" dove la piccola Carrie esclamava "Dannazione" e la madre Caroline la riprendeva aspramente. Chissà che brutta morte farebbe Caroline se sentisse parlare me.
Tornando all'appassionante film tutto si risolve in casa Lucius. La madre accetta malvolentieri di vedere il figlio andare a cercare la morte nel bosco, ma prima gli chiede come mai pensa che Walker provi qualcosa per lei. "He never touches you" risponde lui.
C'è questa strana usanza, nel Village, di non sfiorare mai più una donna quando comincia a piacerti. Mah...
Il giorno dopo Lucius ci dà prova del suo straordinario coraggio infilandosi nel bosco quei due o tre metri e raggiungendo le bacche rosse.
Si caga addosso talmente tanto che quando un ringhio sommesso lo raggiunge nemmeno ha la forza di girarsi e scappare perchè rimane inchiodato come un minchione con l'espressione di chi è morto senza saperlo.
La prova di coraggio finisce com'è cominciata e Lucius ritorna sui suoi passi. Il salto temporale che segue non ci permette di capire cos'abbia fatto Lucius dal mattino fino alla sera, sta di fatto che sul calar del giorno va a trovare Ivy all'apparenza giusto per chiederle una vaccata "Sei arrabbiata perchè non ci vedi?", in realtà anche per dirle che se riesce ad andare in città magari può trovare delle medicine per Noah.
Ivy non sembra fregarsene granchè della cosa e parte in quarta con un'altra dichiarazione palese d'amore per Lucius che quest'ultimo, ovviamente, non capisce manco di striscio, ma cha tuttavia lo fa rimanere imbambolato davanti alla casa di Ivy mentre la guarda rientrare.
Ma quanto avranno pagato Joaquin per quest'interpretazione?
Intanto la brava vedetta che deve curare i confini del villaggio e che temo fortemente sia un attore di Dawson's Creek (e il fatto che io me lo ricordi significa che quel telefilm l'ho guardato troppo) svolge talmente bene il suo lavoro che non appena avvista una delle bestioline sbarra la sua botola e si rannicchia in fondo in un angolo. Pentitosi della sua codardia si alza e va a suonare il campanello d'allarme che...pensate un po'...mette in allarme tutti!
La gente scappa in modo scomposto e non si capisce bene se sappia o meno dove sta andando e per cosa sta scappando; l'unico sicuro di sè (per nessun buon motivo) è Lucius che raccoglie una bambina chissà perchè sola e se la porta via.
Noah corre in casa Walker ridendo come al solito ed esclamando "They're coming" e rimanendo fuori dalla porta a urlare "Coming!" (Adrien ha vinto l'oscar prima o dopo "The Village"? Quando l'hanno fatto "The pianist"? Va beh...)
Tutti si rintanano come ricci nelle proprie case mentre l'unico a rimanere fuori come un pirla è Lucius.
Oooooh!
E scopriamo che la bestiolina c'è sul serio. Ha un bel musetto e tanti simpatici artigli. Ha anche la schiena piena di aculei. É un Riccione, diciamo.
Lucius si nasconde a poca distanza da lui e attende.
Notiamo che un'altra cretina è rimasta fuori dal coprifuoco.
É Ivy ovviamente perché, per il famoso detto "Dio li fa e poi li accoppia”, se Lucius è un coglione per forza di cose anche lei deve esserlo.
Però lei è più fortunata perchè la bestiolina le si avvicina moltissimo. Mentre tutti chiamano la giovane a gran voce dicendole di nascondersi (e mentre Adrien fa il ritardato davvero bene) lei si bea della fresca brezza della sera e invoca il suo amato, fuori anche lui come un gazebo.
Riccione è quasi davanti a lei ma, ahimè, Lucius arriva primo e la trascina in casa facendola finalmente nascondere nella botola del pavimento.
Oh, chissà perchè tutto 'sto casino adesso quando saranno anni che si nascondono dai Riccioni. Fortunelli noi spettatori che ci tocca vedere proprio l'inizio della follia di alcuni degli abitanti del villaggio.
Purtroppo nessuno muore e la mattina dopo, non distratti da funerali, gli abitanti del villaggio fanno un'assemblea. Eh beh.
In questa si cerca di scoprire come mai le bestiole abbiano attaccato e Lucius si cosparge subito di colpa scrivendo un bigliettino e facendo pubblica ammenda per aver attraversato un tratto di bosco (ricordo che erano tre o quattro metri) e aver fatto così arrabbiare le bestioline-delle-quali-non-si-può-parlare.
L'indignazione generale che si alza dai presenti la dice lunga sul perchè Lucius non si faccia troppo vedere.
Walker (il capo, non il Texas Ranger) fa qualche passo per la stanza con aria solenne, rovinata subito da Noah che lo segue rendendo tutto molto ridicolo. Walker lo fa portare via e finalmente raggiunge Lucius che ha ritrovato quella sua espressione da coyote sodomizzato e che tiene gli occhi fissi a terra. Piange ed io mi vergogno per lui (e anche un po' per Joaquin) ma viene consolato da Walker-Dumbledore che gli comunica tutta la sua ammirazione per il coraggio dimostrato.
Accenno di sorriso di Lucius che fa più schifo del pianto di poco prima.
Ma Joaquin era un bell'uomo, me lo ricordo...
Pranzo collettivo successivo in cui m'incanto a guardare Adrien che fa talmente bene la sua parte da riuscire a fare l'idiota anche nel caos delle inquadrature dall'alto.
Scena del sacrificio in onore delle bestioline; viene offerto loro un capretto...o un bue scuoiato. Ma dico io, se tanto se le scuoiano da sole le loro prede...
Faccio finta di non sapere nulla così non vi rovino le sorpresone.
Si celebra un matrimonio, a quanto ho capito ora, e il clima sereno è dovuto a quello, presumo.
Ivy è seduta sull'erba con una signora che le comunica una sua passata disgrazia (una sorella che le è morta in un brutto brutto modo) e perciò non sembra particolarmente gioiosa.
Ah, ecco. Il matrimonio è di Kitty (la sorella psicopatica di Ivy) che ha trovato subito qualcun'altro dopo Lucius (come se ci volesse chissà che). Ed io che pensavo la sorella scherzasse quando l'ha detto…
La gioia prosegue senza sosta e ci regala scene lacrimevoli di balli collettivi e pietose performance al pianoforte. Balla anche Ivy con tutta la buona volontà del mondo ma, essendo non vedente, anche in mezzo alla musica ad alto volume non può fare a meno di sentire le urla di una bambina.
Che succederà mai?
Improvvisamente tutti sentono e si alza un leggero panico tra gli abitanti stipati nella saletta della festa.
In realtà quella che mi sembrava una bambina è un bambino che avverte tutti che i Riccioni sono in paese e che desiderano veder sparire tutta la gente del posto il più in fretta possibile.
La festa finisce ringraziando le bestioline e i bravi abitanti se ne tornano a casetta loro.
In regalo, per ognuno, c'è un bel capretto morto davanti alla porta. Evidentemente i Riccioni ringraziano della coscia di bue regalata loro quella stessa mattina.
Seguono una serie d'inquadrature a mio parere decisamente inutili, poi ci si sofferma su Ivy che viene disturbata nel sonno da un rumore.
Alzandosi la giovane scopre che il rumore è stato causato da quell'imbecille di Lucius che, a notte fonda, non trova nulla di meglio da fare che andare ad infastidire la gente a casa propria.
Ivy si siede accanto a lui e, di fronte ad un panorama che a me purtroppo ricorda molto "Signs", si parla del più e del meno arrivando però, finalmente, a delle sane conclusioni.
Questo dialogo mi piace proprio.
Ivy, logorroica da indurre al suicidio, parla in continuazione prima raccontando a Lucius che lui è quello a detenere il record nel gioco dei ragazzi a chi è più coraggioso (cosa che lui sapeva già ma che mi sento di smentire; lui è lo stesso che se l’è data a gambe dopo aver percorso tre metri nel bosco…) e poi gli chiede se quando saranno sposati ballerà con lei. Evviva il risparmio di tempo; Ivy deve aver intuito che Lucius non è meno ritardato di Noah.
Lo scambio di battute successivo mi ripaga un po' delle vaccate sentite finora.
"Why can you not say what is in your head?" chiede Ivy.
"Why can you not stop saying what is in yours?" risponde Lucius dimostrando di avere un cervello, dopotutto. Di Ivy non se ne poteva più... era ora.
Però poi si perde di nuovo affermando "Why must you lead, when I want to lead?" e sinceramente è una stronzata perchè fino a questo preciso istante lui non ha fatto nulla per far capire che sentimenti provi per Ivy.
Per un attimo abbandono l'ironia e riconosco al regista un'ottima scelta di parole per una dichiarazione d'amore piuttosto ispirata e apprezzabile, devo dire. Anche se Lucius ci ha messo quella mezz'ora per tirarsi fuori, a suon di pugni nello stomaco, 'ste quattro frasi.
Ivy piange e un bacio sugella l'avvenuta unione. Non unione in senso biblico grazie al cielo.
La mattina dopo (signori, la mattina dopo...e perciò tre/quattro ore dopo questa scena), durante l'ennesima assemblea del popolo, una delle donne chiede se è vero che Lucius e Ivy...
Mapporca! Già lo sanno tutti?
E questo non è un bene e il perchè lo scopriremo fra poco.
Ivy trova modi puerili (tipo "ti voglio troppo bene, se vuoi rinuncio a lui") per fare compassione alla sorella Kitty e raccattarsi la sua benedizione.
Ormai Kitty è sposata e perciò la approva senza troppe storie ma con una faccia che a me sembra di fastidio puro.
E finalmente l'adorabile scena che segna l'inizio della fine!
Bussano alla porta di Lucius. Chi sarà mai? Andiamo a vedere! direbbe Nico.
É Noah, che ha sempre la solita faccia da scemo del villaggio e perciò non desta particolare preoccupazione in Lucius...invece dovrebbe.
Chi può prevedere le mosse di uno squilibrato?
Qui apprezzo davvero tutto.
Noah entra piangendo (Adrien è bravissimo) e Lucius capisce subito il perchè. Noah è innamorato di Ivy da tempo ed evidentemente non ha preso molto bene la notizia del suo matrimonio imminente. Lucius ha la spiacevole idea di consolarlo come si farebbe con un bambino e un po' mi sento di condividere l'idea di Noah di accoltellarlo.
Infatti Lucius gli dà le spalle dicendo vaccate e appena si gira, giustamente, si ritrova un coltello piantato nella pancia senza nemmeno accorgersene troppo. Così impara a fare il figo che fino ad ora è stato un mollusco viscido…
In più, quando Lucius casca a terra già agonizzante, Noah non fa la cosa che tutti i pazzi farebbero dopo aver commesso un'azione dettata da rabbia, e cioè scappare, no. S’inginocchia accanto a quello che poco tempo prima era il suo migliore amico e gli infila di nuovo il coltello nello stomaco.
Quando si dice rigirare il coltello nella piaga...
Noah torna poi a casa sua e si siede sulla sedia a dondolo del suo portico. Quando la madre esce di casa per vedere cosa stia facendo lui, in una scena che davvero commuove (e qui si vede quanto Adrien sappia il fatto suo), Noah si guarda le mani e la camicia sporche di sangue e sussurra tra le lacrime "The bad colour, the bad colour...mama..." bellissimo. Peccato da qui in poi ritorni ad essere una vaccata.
Nel villaggio si sparge subito la notizia che Noah è ricoperto di sangue non suo e alcuni saggi abitanti bussano ad ogni porta chiedendo se qualcuno è ferito, per caso.
Ivy corre subito da Lucius.
Sesto senso...e trattandosi di Shyamalan è più che probabile.
E come il regista vuole Ivy lo trova, finalmente.
Per lui non ci sono grandi speranze e la gente del villaggio si limita a dire che bisogna pregare.
Noah viene rinchiuso nella stanza delle punizioni e Ivy gli fa visita per picchiarlo. Le urla di Noah all'uscita di Ivy sono strazianti.
La ragazza non può permettere che Lucius muoia senza fare nulla per salvarlo e invece di limitarsi a pregare decide di chiedere il permesso per attraversare il bosco e andare in città a cercare medicine.
Ci è oscuro come si senta in grado di fare una cosa del genere che già sarebbe difficile per uno che ci vede bene.
La forza dell'amore...
Quando Walker riflette seriamente sull'opportunità di salvare in questo modo la vita al poveraccio (perchè no, suvvia…) una delle donne dice un paio di cose che ci fanno capire più o meno come funzioni da quelle parti. In poche parole i "vecchi" sono tutti lì sapendo che c'è vita al di fuori della loro piccola comunità, una vita che non vogliono più ritornare a fare. Sanno del mondo fuori perchè ci hanno vissuto ma hanno promesso di non tornarci mai più.
Infatti la donna prega il capo di non farsi prendere dalla fretta e di accettare il sacrificio di Lucius (in parole povere) ma l'uomo decide di accontentare la figlia. In realtà è proprio questo a muoverlo, non il bene per Lucius, ma il desiderio di far felice la figlia...peraltro mandandola a morire.
Deve volerle davvero molto bene, poichè prima di mandarla nel bosco, come ha fatto la mamma con Cappuccetto Rosso, decide di spiegarle un paio di cose sul Village. La accompagna al cassero che è sempre chiuso (dev'essere proibito anche quello come i boschi) e la prepara amorevolmente dicendole di fare del suo meglio per non urlare.
Ma noi niente vediamo (che fastidio) poichè nella scena dopo Ivy parte accompagnata dal coraggiosissimo attore di Dawson's Creek (la vedetta) e da un altro tizio. Potevano dargli compagni di viaggio più utili, considerando anche che è cieca.
L'altro tizio si chiama Christop e come dice il suo nome si ferma dopo una decina di passi in mezzo al bosco. Ivy lo informa che hanno le pietre magiche e che non deve temere nulla, ma chissà perchè il giovane non accenna a muoversi da lì. Comunica loro un paio di suoi pensieri sulle pietre in questione dopodichè se ne va nonostante l'attore con la faccia da porcellino di Dawson's Creek lo preghi di restare.
Rimangono da soli Ivy e il porcellino che riesce a resistere qualche ora dopodichè, con tutto il tatto immaginabile, dice ad Ivy che le bestiole avranno pietà di lei perchè è cieca e non le faranno del male; poi se la dà a gambe anche lui.
Bei compagni di viaggio!
Forse temevano più la parlantina della ragazza logorroica che le bestioline.
Rimasta sola Ivy getta i sassolini (che servivano solo per tenere buoni i due fessi con lei, ma non sono stati utili comunque) e Shyamalan, con una mossa abile, decide di regalarci un flashback e farci vedere come mai Ivy non dovesse gridare nella casupola con suo padre.
Il motivo è presto detto.
Nella casupola Ivy si avvicina (come il padre la incita a fare) ad una delle pareti e le sue mani incontrano gli artigli del Riccione. Lei si spaventa subito subito urlando un bel po', ma il padre le dice che è tutto finto.
Hanno creato gli adulti il mito dei Riccioni in modo da tenere tutti lontano dai boschi e non fare tornare più nessuno in città. Ogni adulto che ha deciso di vivere lì ha subito perdite gravissime per le quali non aveva più nemmeno la forza di vivere. É stato creato questo villaggio nella speranza che staccandosi dalla civiltà la gente potesse finalmente vivere serena.
Quindi, in pratica, Walker rincuora la figlia dicendole che nel bosco non c'è pericolo; però ci tiene anche a precisare che non andrà assolutamente con lei...mah. E poi le intima di prendere le medicine e tornare subito indietro e di non dire a nessuno dove sta il villaggio.
1a domanda: ma come può un punto nel bosco così grosso non essere mai raggiunto da nessuno della città che sta a mezza giornata di cammino? Nemmeno la giungla è così inesplorata.
2a domanda: quanti anni saranno passati da che sono lì? Almeno l'età dei ragazzi che sono nati e cresciuti lì, no? Tipo vent'anni. E allora come si fa a rimanere nascosti al mondo per tutto quel tempo? Ma dai...
Chiaramente tutti gli abitanti del villaggio sono contro la decisione di Walker presa all'unanimità con se stesso e soprattutto Brendan (che ricordiamo aveva perso un figlio all'inizio) in cuor suo, secondo me, sta pensando "si poteva fare pure prima se proprio si doveva".
La notte arriva e se ne va per Ivy che continua col suo viaggio.
Al mattino riprende il cammino ma, ahimè, com'era prevedibile per una persona non vedente, le capita un guaio; finisce in un buco abbastanza profondo dal quale prova a venir fuori in modi un po' curiosi; tuttavia alla fine riesce e, sporca come una maglia di Viggo Mortensen, se ne esce piagnucolante dal baratro di fango e si dispera perchè il suo mantellino col colore "buono", il giallo, ora è tutto sporco di fango e il giallo non si vede più. Le bestioline potrebbero incazzarsi.
Qui Ivy dimostra di non avere capito assolutamente niente del discorso fattole dal padre o, semplicemente, se vogliamo darne atto a Shyamalan, questo è un buon modo per far capire quanto l'ignoranza radicata e le credenze popolari possano rovinare un cervello anche di fronte alla verità. Su cosa avrebbe lavorato Wanna Marchi altrimenti?
Il prezioso bastone di Ivy si rompe e proprio in quel momento il rumore di un ramo spezzato le giunge all'orecchio. E non è il suo bastone, eh? Si volta ma non c'è nulla, afferra una pietra e la scaglia in direzione del rumore.
Al successivo rumore Ivy comincia a correre protendendo le mani in avanti terrorizzata. Non è che non avere il bastone peggiori poi troppo la situazione, ma lei sembra ancora più disperata proprio per quello. Che basterebbe raccoglierne uno da terra, sai…sei nel bosco...
Arrivata in un campo pieno delle famose bacche rosse (che lei comunque non può vedere) finalmente Riccione compare con un ringhio.
Ivy lo sente e se prima aveva solo paura, adesso può tranquillamente cagarsi addosso.
E solo ora che il Riccione è lì davanti a lei in carne ed ossa, Ivy ha la sgradevole idea di recitare "It's not real" che è una gran vaccata perchè se la meni tanto che vedi anche se non vedi, che vedi i colori della gente, che "senti" le cose...caspita! è lì, te ne accorgerai, no?
Riccione si muove ondeggiando, le si avvicina molto ma non la tocca (per il principio vigente nel villaggio sarà innamorato di lei) così Ivy si allontana pian pianino; decide di voltarsi (perchè nei film horror funziona così, fatevene una ragione) e il Riccione scatta al suo inseguimento provocandole un infarto.
Ivy scappa ma viene raggiunta e atterrata; dopodichè Riccione si ferma di nuovo come un pirla.
Riparte l'inseguimento e la cosa sembra durare ore ed ore poiché, ad un certo punto, la ragazza rallenta e il Riccione sembra sparito.
Ivy ritorna con flemma al buco nel quale era caduta poco tempo prima e, mettendosi coi piedi sul bordo, allarga le braccia dando la schiena al bosco proprio come nella prova di coraggio dei ragazzini nel villaggio.
Non ci è dato di sapere dove stia il Riccione, tuttavia sbuca da dietro e nel momento in cui sta per acchiapparla, com'è prevedibile, Ivy si sposta e il bestio cade.
Lei non si era fatta nulla a volarci dentro, ma Riccione chissà come cade e muore.
Quando scopriamo che Noah è scappato capiamo chi c'era sotto il travestimento da Riccione che inseguiva Ivy. Infatti nello stesso momento, al villaggio, i genitori di Noah entrano nella stanza delle punizioni e trovano le assi del pavimento staccate. Il padre di Noah ci informa che il figlio è fuggito da lì e ha trovato uno dei travestimenti che tenevano lì sotto il pavimento.
EH?
Ma che tenevano a fare un travestimento sotto il pavimento?
Sono queste le cose che mi fanno incazzare. Non c'è logica.
Ivy arriva in città scavalcando un altissimo muro di edera, mentre nel villaggio suo padre pensa bene di aprire una delle famose valigette (non che serva alla trama, ma Shyamalan lo doveva agli spettatori per amore della curiosità) dalla quale fuoriescono un po' di racconti macabri, quelli che hanno spinto le persone "vecchie" del villaggio a mettere in piedi tutta 'sta manfrina.
Ivy approda in città saltando il muro d'edera e un poliziotto la becca subito. Sulla sua auto di pattuglia c'è scritto "Walker, wildlife preserve" e qualcosa da qui si comincia ad intuire.
Il poliziotto non si capacita del fatto che la ragazza viva nei boschi, ma l'aiuta ugualmente. Raggiunge una postazione lì a pochi chilometri e cerca le medicine che servono alla ragazza.
Il graduato che è nella postazione a leggersi bellamente il giornale di spalle altri non è che Shyamalan stesso che ha la sindrome di Hitchcock, di King e di Jackson e vuole comparire nei suoi film come aveva fatto già in "The Sixth sense".
Qui impersona il capo che cazzia il giovane poliziotto per non aver risposto alla chiamata alla radio. Scopriamo che tutta l'area è stata recintata da una fondazione pagata dal governo (presumo, chissà perché, che Walker c'entri qualcosa) e che nessuno deve avvicinarsi ai confini di quell'oasi ed è per questo che è protetta dalla polizia.
Il giovane viene ripreso da Shyamalan che lo prega di non perdere tempo e di fare il suo semplice lavoro nel modo migliore possibile.
Tutto ciò ha dell'assurdo, ma tanto...
Nemmeno l'Area 51 è mai stata così ben protetta.
Sta di fatto che il poliziotto più giovane comunque ha ormai promesso ad Ivy aiuto e si preoccupa di non farsi vedere dal capo mentre arraffa le medicine che tengono lì per emergenza e che, caso vuole, sono proprio quelle che servono per l'infezione di Lucius; le porta così ad Ivy.
La ragazza può riprendere la strada del ritorno e arriva al villaggio molto presto. La prima notizia che accompagna il suo rientro è che ha ammazzato la bestia che l'ha attaccata e subito la mamma di Noah scoppia a piangere invocando il figlio.
Ma dico... La prima cosa che ti viene da raccontare appena rientri da un viaggio così è che hai ucciso Riccione?
E comunque il capo Walker ci vede subito un tornaconto poichè il suo cervello elabora i dati e spara la vaccata.
"Noah has given us a chance to continue this place".
Certo. Ora racconteranno che il poveraccio è stato ucciso dalle creature e tutto tornerà come prima e pure meglio perchè la gente sarà terrorizzata dal fatto che le creaturine uccidono i cattivi e gli abitanti cercheranno di essere tutti buoni e santi.
Tutti sono d'accordo sul continuare a vivere in quello schifo di posto sorretto da bugie e Ivy può entrare a dare le cavolo di medicine al suo amato che per rigore di logica dovrebbe già essere morto, ma pazienza.
Posso passare sopra al fatto che la polizia per vent'anni abbia pattugliato così bene quel posto da non aver fatto trapelare una notizia, anche minima, sulle persone che vi abitavano, ma non posso passare sul fatto che un villaggio pieno di gente, secondo Shyamalan, si è potuto creare da otto persone; perchè in teoria quelle otto hanno dato vita a tutto e ne deduco che tutti gli altri sono discendenti.
O vuol dire che la vaccata è stata messa in piedi solo per i bambini nati dopo e che TUTTI gli adulti presenti sanno?
Smetterò di spremermi le meningi per comprendere appieno il senso di questo film (che anche se mi è chiaro, permettetemi, non condivido) e vi informo che finisce con questa frase di Ivy "I'm back, Lucius".
Se avesse detto "Well, I'm back" mi sarei sì rotolata per terra dalla disperazione, ma almeno la citazione del maestro Tolkien sarebbe stata palese e non offensiva.
Shyamalan, non mi fido più di te. Nasty Taste
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