GIUDIZIO a cura di Marco Michele: In Captain America ad un incipit più che avvincente sulla genesi del supereroe che nasce dalla rettitudine, dal coraggio e dalla forza di volontà di Steve Rogers diventando Il Primo Vendicatore segue una parte centrale tediosa, carica di sequenze ripetitive e lasciate un po' al caso, senza cuore nè enfasi per lacune sia di scrittura cinematografica che di regia.

La Disney è fortemente intenta a sciorinare tutto l'universo supereroistico in possesso dei Marvel Studios per la gioia dei centinaia di milioni di appassionati lettori di comics in tutto il mondo, anche se i risultati appaiono fino ad oggi piuttosto altalenanti - la migliore trasposizione recente è senz'altro il riuscito Thor di Kenneth Branagh - spingendo tuttavia forse eccessivamente verso la realizzazione di The Avengers con il fondato rischio di bruciare anticipatamente l'hype delle apparizioni cinematografiche per alcuni di essi e per i loro nemici storici frettolosamente liquidati, quando magari sarebbe stato più opportuno dare anzitutto seguito alle saghe dei supereroi più amati come Hulk e Thor.

Il lungometraggio di Joe Johnston si risolve troppo presto in una ripetitiva battaglia a Risiko che vede Il Capitano e la sua ristretta cerchia di accoliti sgominare come birilli le truppe di Teschio Rosso, personaggi che non ci è dato purtroppo conoscere giacchè la sceneggiatura non ha previsto alcun approfondimento, nè su di essi nè sul famoso amico fraterno di Steven Rogers, il James "Bucky" Barnes che da Rogers erediterà finanche scudo e divisa di Capitan America.

Lo stesso character protagonista del film non è delineato al meglio, certamente preferibile è la più che buona rappresentazione del Rogers pre-trasformazione, tiepida e poco incisiva è l'introspezione dell'eroe americano che "combatte gli sbruffoni", non aiutata dalle limitate possibilità recitative offerte da Chris Evans.
La storia si riprende nel finale scuotendosi dal torpore che l'aveva avviluppata e ritrovandosi nello scontro faccia a faccia tra Capitan America e Teschio Rosso, ottimamente raffigurato dall'esperto Hugo Weaving.

Eleva decisamente il tasso qualitativo del cast l'inossidabile Tommy Lee Jones nel ruolo del Colonnello Chester Phillips, presenza quasi indispensabile per assicurare verve allo scorrere degli eventi, soprattutto quando essi si riducono a sparatorie, esplosioni e distruzioni continue prive di un qualsiasi picco emotivo.

Molto bene Dominic Cooper nelle inquiete vesti di Howard Stark, il papà del Tony Stark che ha fatto la fortuna di Robert Downey Jr. nelle vesti di Iron Man, benino, anche se leggermente bloccata in un sensuale sguardo fisso dai grandi occhioni perennemente sbarrati, Hayley Atwell in quelle succinte di Peggy Carter.

Fedele alle storie originali di Joe Simon e Jack Kirby e proposto con taglio abbastanza realistico, Captain America: Il Primo Vendicatore non conferma purtroppo le ottime premesse venendo meno troppo presto per tensione delle vicende narrate ed emozioni offerte, rimanendo comunque pellicola superiore alla media in ambito supereroistico. Marco Michele
VOTO: 6,5