ANNO:
Italia 2006
GENERE:
Commedia
REGIA:
Carlo Verdone
CAST:
Carlo Verdone (Achille De Bellis), Silvio Muccino (Orfeo Rinalduzzi), Ana Caterina Moriaru (Cecilia), Agnese Nano (Gigliola Duranti), Paolo Triestino (Guglielmo Duranti).
DURATA:
115 '
TRAMA: Achille De Bellis (Carlo Verdone) è il top manager di un’importante catena alberghiera di proprietà di sua moglie Gigliola (Agnese Nano) e di suo cognato Guglielmo (Paolo Triestino). Sembra avere tutto ciò che un uomo desidera: una bella casa, un ottimo matrimonio ed una solida posizione sul lavoro. Ma mentre si avvicina l’anniversario delle nozze d’argento, ogni certezza nella sua vita viene travolta dall’incontro – anzi lo scontro – con uno ‘sbandatello’ di ventitré anni di nome Orfeo (Silvio Muccino). Orfeo vive in un quartiere popolare di Roma e come i suoi amici non coltiva grandi ambizioni, ma si trascina in un’esistenza fatta di lavoretti precari e pomeriggi consumati in chiacchiere inconcludenti. Non ha mai conosciuto suo padre, è cresciuto in fretta, costretto a prendersi cura di una madre instabile, incapace di affrontare il quotidiano, che passa frequentemente dalla depressione all’euforia. Quando Achille licenzia per furto Annarita (Sara Bertelà), Orfeo, convinto che sua madre sia stata accusata ingiustamente, decide di vendicarla. Si mette a seguire Achille, per scoprirne le debolezze e rovinargli l’esistenza. Di debolezze Achille ne ha soprattutto una, e si chiama Ramona (Corinne Jiga), sua cognata... Le cose si complicano anche per Orfeo, che s’innamora di Cecilia (Ana Caterina Morariu)... Dal loro incontro, le vite di Achille e di Orfeo cominciano ad andare in pezzi con un curioso parallelismo, anche se questa forzata convivenza esploderà in una strana amicizia, una sorta di rapporto padre - figlio...
CRITICA a
cura di Paola Bernardi:
Torna Carlo Verdone, dopo due anni anni di assenza dal grande schermo. Il ventesimo lungometraggio che lo vede protagonista si intitola Il Mio Miglior Nemico; il genere è quello della commedia sentimentale con exploits comici del più classico Verdone, che anche qui non delude le aspettative.
La storia è quella del ricco borghese Achille (Verdone), proprietario di un grande albergo, acquisito grazie al suo matrimonio; sta per festeggiare le nozze d’argento quando la sua vita si complica fino al precipitare degli eventi, in seguito al licenziamento di una cameriera e al conseguente incontro con l’ira vendicativa del figlio di lei (Silvio Muccino). A complicare l’intreccio entra in scena anche la bella figlia di Achille, Cecilia (Ana Caterina Morariu)...
Ampio come sempre il respiro comico che Verdone (autore della sceneggiatura insieme allo stesso Muccino e a Pasquale Plastino) imprime alla pellicola. L’intento tuttavia è anche quello di far riflettere, sorridendo. Il finale infatti, attraverso una serie di peripezie (nel complesso abbastanza prevedibili) porta con sé un un assunto di moralità piuttosto spicciola lasciato alle parole dello stesso protagonista: << A volte bisogna perdere tutto per capire cos’è davvero importante >>.
Se per tutta la prima parte lo spettatore ride di gusto in un susseguirsi di gags e controgags (ottimamente sostenute non solo dal sempre grande Verdone ma anche dalla brava Agnese Nano che interpreta la compassata moglie), proseguendo il film lascia sempre maggior spazio a un registro più sentimentale e riflessivo. Sicuramente più interessante il primo.
Bravo Muccino Jr. che, pur non discostandosi ancora molto dagli altri suoi personaggi fin qui interpretati, si conferma ancora una volta un buon interprete tra i giovani volti del cinema nazionale.
Tra risate e un po’ di amarezza, film sicuramente gradevole ma nel complesso inferiore al brillantissimo "L’Amore è eterno finchè dura". Paola Bernardi
VOTO:
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