GIUDIZIO a cura di Marco Michele: Rupert Wyatt dirige il prequel della saga sci-fi Planet of The Apes resa celebre dall'originale Il pianeta delle scimmie di Franklin J. Schaffner con Charlton Heston, Kim Hunter e Roddy McDowall, basata sull'omonimo romanzo di Pierre Boulle.

Film solido e ben strutturato dalla potente carica emotiva, L'alba del pianeta delle scimmie potrebbe incontrare i suoi limiti proprio nell'essere fortemente incentrato sulle vicende dei primati protagonisti, sulle loro emozioni, azioni e decisioni che determinano lo sviluppo della storia a scapito di una controparte umana di scarso spessore e rilevanza, quasi trasparente nella sua inerzia se non fosse per il ritratto delle condizioni di salute del character Charles Rodman, ottimamente interpretato dall'esperto John Lithgow, scintilla e motore delle ricerche scientifiche del protagonista impersonato da James Franco.

Limiti che si sarebbero potuti superare, nei confronti degli spettatori inconsapevoli di stare per assistere ad un film letteralmente "basato sulle scimmie", offrendo una diversa e certamente maggiore profondità alle vicende umane narrate.

L'alba del pianeta delle scimmie resta pellicola di grande impatto ed indubbio spessore cinematografico, dalla fattura tecnica decisamente elevata, ma è bene sottolineare come sia assolutamente incentrato sulla genesi dello scimpanzé evoluto e super intelligente Cesare, in riferimento al Cesare di 1999 - Conquista della Terra e Anno 2670 - Ultimo atto, figlio di Cornelius e Zira protagonisti storici della saga: character già elevato a cult del genere, ci viene raffigurato non soltanto incredibilmente intelligente bensì "illuminato", animato da sentimenti tanto profondamente umani quanto conflittuali, leader per destino e senso di dovere, impetuoso ed inarrestabile nella sua ascesa e nell'infine inevitabile rivalsa nei confronti della razza umana, Cesare è Andy Serkis, spettacolare caratterista, interprete unico nel dar vita a Gollum e Kong in sofisticato motion capture.

Colto dal punto di vista zoologico e biologico, il kolossal di Rupert Wyatt pecca nei personaggi e nelle vicende umane, con il ruolo maschile interpretato dal seppur bravo e convincente James Franco eccessivamente passivo nel subire il susseguirsi degli eventi, Freida Pinto protagonista femminile assolutamente impalpabile ed un contorno di figure secondarie banali o addirittura macchiettistiche, con la sola, brillante eccezione del già citato John Lithgow che sa commuovere nelle vesti del padre di Will.

Lacune ad ogni modo ampiamente superate dal forte impatto emotivo e dai virtuosismi tecnici che elevano L'alba del pianeta delle scimmie a pellicola di riferimento del genere sci-fi donando inoltre un prezioso prequel al cult originale del '68. Marco Michele
VOTO: 8