ANNO:
Italia 2004
GENERE:
Drammatico
REGIA: Giancarlo
Bocchi
CAST:
Zan Marolt,
Labina Mitevska, Vincent Riotta, Fabrizio Rongione.
DURATA:
86 '
TRAMA:
Lorenzi (Vincent Riotta),
un inviato di guerra, si avventura con Aldo
Puhar (Zan
Marolt), un traduttore locale, in un territorio
conteso tra diverse fazioni in guerra per scoprire
l'identità del Comandante Jako, ritenuto l'autore
della sparizione di un intero convoglio di profughi.
Per necessità si aggregano due giovani, Maxime (Fabrizio
Rongione), inesperto giornalista pieno
di ideali, e Sanja (Labina
Mitevska), ragazza del
posto alla disperata ricerca dei parenti dispersi.
Lorenzi, non riuscendo a raggiungere il suo scopo,
pur di conservare immutata la sua fama di inviato
si inventa storie e notizie, facendo indignare Maxime,
al quale Sanja confiderà le sue verità celate.
I quattro riescono fortunosamente ad entrare a Vaku,
una città assediata. Malgrado i pericoli e
le vicissitudini vissute insieme, sono ormai irrimediabilmente
divisi da incomprensioni e sospetti. Maxime scoprirà che
le verità di Sanja non sono tali e gli hanno
dato una fama immeritata ed effimera e Lorenzi, ormai
vicino al suo obiettivo, il Comandante Jako, rimarrà vittima
delle sue stesse manipolazioni della verità...
CRITICA a
cura di Pierre
Hombrebueno:
Un film più attuale che mai, Nema Problema racconta
di Lorenzi, giornalista
inviato nella guerra della Bosnia
Erzegovina negli
inizi degli Anni 90'. Una guerra non è mai
facile da raccontare, difficile trovare
le parole quando davanti
a te piovono cannonate dai carri-armati,
cadaveri massacrati e uomini in disperazione. << La
Verità è la prima vittima
della guerra >> sostiene
lo slogan del film, una riflessione sulla
possibilità che
nel corso di una guerra la verità possa
mai realmente essere divulgata. Lorenzi si
fa prendere la mano, in realtà sa
poco o niente sui top-secret che circonda
il conflitto, ma deve comunque fare il
suo lavoro di reporter, cercando di offrire
un quadro veritiero di quanto stava accadendo
davanti ai suoi occhi, così, incastrato
in questo obbligo del << Dover
raccontare qualcosa pur non sapendo la
verità >>, il giornalista
comincia a diffondere attraverso la propria
testata delle notizie false inventate
da lui, notizie non rilevanti o persino
insignificanti montate apposta col fine
di creare uno scoop. Il regista Giancarlo
Bocchi ha fatto un'opera che
senza dubbio induge a far pensare. Si
sa, detto in
modo esplicito, che molti giornalisti
imbrogliano, e basta sfogliare un po
di quotidiani per accorgersi di queste
traboccanti invenzioni e news truccate.
Nema Problema è quindi
un film di denuncia, ma non assume mai
il tono
del moralismo indignato, è una
semplice constatazione d'attualità che
non si può e non si deve ignorare.
Dopo aver girato prevalentemente documentari,
al suo esordio cinematografico, Bocchi si
distingue per scelte molto particolari
(discutibili) in quanto a tecnica. Palese
la remota ispirazione al neo-realismo
(il regista ha affermato di aver riguardato
molti film di Rossellini prima
di girare); assolutamente assenti le
musiche di sottofondo,
solo qualche effetto sonoro qua e là;
insomma, come disse l'autore stesso, Nema Problema è un
fiction nella fiction. Ma come presto
si verificherà nei
botteghini, il film è un'opera
difficile, destinata solo a una minima
parte dell'audience; la lentezza della
vita che s'incontra nella pellicola la
penalizza, in quanto il medio frequentatore
di cinema non è nè abituato
nè pronto a cogliere un lavoro
come questo. In poche parole, questo
film è un rischio, ma chissà se
vale la pena correrlo... guardate il
film: o starete incollati ed emozionati
sullo schermo, o dormirete in sala rimpiangendo
i vostri 7 euro. Le via di mezzo, come
nel caso del sottoscritto, sono rare. Pierre
Hombrebueno
VOTO: 6 |