ANNO:
U.S.A. 2003
GENERE: Fantascienza
REGIA: John
Woo
CAST: Ben
Affleck, Uma Thurman, Aaron
Eckhart, Paul Giamatti,
Colm Feore, Joe Morton, Michael C. Hall, Peter Friedman,
Kathryn Morris, Ivana Milicevic, John Cassini, Fulvio
Cecere, Michelle Harrison, Christopher Kennedy, Cludette
Mink, Callum Keith Rennie, Ryan Zwick.
DURATA:
120 '
TRAMA:
Chi dà la caccia
a Michael Jennings (Ben
Affleck) per ucciderlo? E
soprattutto, perché? Genio di fama internazionale
che sviluppa progetti top secret per aziende high-tech,
alla fine di ogni incarico Jennings subisce
una cancellazione della memoria in modo da non divulgare
i segreti
delle compagnie per cui lavora. Di solito viene pagato
profumatamente ma stavolta, portato a compimento
un progetto della durata di tre anni, non riceve
l'assegno a otto zeri che si aspettava bensì una
scatola piena di oggetti strani. A quanto pare, ha
volontariamente rinunciato al pagamento in denaro.
Privato della memoria in ottemperanza al contratto,
Jennings non ha strumenti per difendersi.
Scopre però che quegli oggetti sono in qualche
modo legati al suo passato e con l'aiuto di Rachel Portman (Uma
Thurman), la donna con cui ha lavorato e
che ha amato negli ultimi tre anni, cerca di rimettere
insieme
le tessere che compongono il mosaico della sua vita.
Ma deve far presto: i suoi datori di lavoro stanno
tentando di ucciderlo...
CRITICA a
cura di Francesca
Villoresi:
Rieccoci al varco, rieccoci davanti
all'arduo compito di recensire l'ennesimo
film tratto da un'opera partorita da
quella gran mente psichedelica di Philip
K. Dick. Tante sono state le
pellicole ispirate da questo talentuoso
autore
futuristico, tra le quali è doveroso
ricordare il mitico "Blade
Runner",
capolavoro assoluto di Ridley
Scott ma
anche il
più recente "Minority
Report",
discreta pellicola diretta dal signor
Steven Spielberg. Paycheck è liberamente
tratto dal racconto "I labirinti
della memoria" di recente pubblicazione.
Racconto che affronta diverse tematiche
tra cui la rimozione della memoria, il
rapporto tra l'essere umano medio e il
potere a lui sovrastante, la continua
evoluzione tecnologica, ecc...ovvero
alcuni dei principali capisaldi del dick-pensiero.
Il regista che stavolta si è cimentato
in quest'amara opera di "trascrizione
visiva", chiamiamola pure così, è John
Woo, esperto cineasta giapponese,
grande specialista del cinema d'azione
all'orientale,
creatore di pellicole come "The
Young Dragon", "Sunset
Warriors", "Face
Off", "Mission
Impossible 2" e
tante altre... . Micheal Jennings (Ben
Affleck) è un
giovane ingegnere molto competente e
rinomato in campo
informatico. Vista l'importanza delle
sue scoperte tecnologiche, i clienti,
richiedono ogni volta a fine lavoro,
la cancellazione della sua memoria, onde
evitare rischi di clonazione e sottrazione
dei brevetti. Vuoi per venialità,
vuoi per ingenuità, o addirirttura
per eccessivo arrivismo, Jennings non
si opporrà mai a questa bizzarra
procedura. Fino a che, concluso un lavoro
di due anni, riscosso l'ingente compenso
e cancellata per l'ennesima volta la
sua memoria, si ritroverà in mezzo
ad un intrigo internazionale. Tra una
fuga in moto, una storia d'amore, e un
enigma da risolvere, il protagonista,
viene catapultato in un'avventura intricata
e piena di mistero, talmente pericolosa
da fargli rischiare più volte
la vita. Palesemente (ma non in maniera
appropriata, è giusto sottolinearlo)
ispirato a quel gioiellino hitchockiano
che è "Intrigo Internazionale",
più che altro per il continuo
senso di pericolo che pervade dall'inizio
alla fine ogni fotogramma della pellicola,
il film riesce a distinguersi solamente
per quei tratti tipicamente orientali
che John Woo da anni,
bisogna riconoscerlo, ha fatto suoi.
Un esempio eclatante è dato
dalle due scene in cui il protagonista
si trova faccia a faccia con l'antagonista
di turno, pistole puntate l'uno contro
l'altro ma nessuna sparatoria finale,
passaggio riscontrabile in altri lavori
di Woo, il quale fra
l'altro, può vantare,
proprio per questa scena, numerose clonazioni
da parte di diversi registi. Come sempre
però, il signor Woo,
si concentra più sulle scene d'azione
che sui tratti e sulla caratterizzazione
dei
personaggi. Sembra più interessato
a riempirci d'adrenalina che d'interesse.
Alcuni dei protagonisti principali appaiono
piuttosto come coprotagonisti. Uma
Thruman che interpreta il ruolo della fidanzata,
in seguito complice di Jennings
- Affleck,
dovrebbe rappresentare uno dei capisaldi
del film, invece viene descritta si e
no come un piccolo personaggio di sottofondo.
Inoltre è del tutto sprecata nel
ruolo, soprattutto dopo il grande sfoggio
di sè che ha dato grazie all'ultima
pellicola di Tarantino. Lo stesso ruolo
di Affleck, pessimo come sempre, viene
mal descritto e di conseguenza sminuito,
tanto che per una volta la sua magra
figura d'attore la si attribuisce in
parte al regista, che non ha fatto niente
per farlo risultare credibile. La sua
totale mancanza di espressività penalizza
parecchio la buona riuscita del film, Affleck è così fuori ruolo
che arriva a farci rimpiangere persino
il mediocre Tom Cruise di "Minority
Report". In conclusione il film è ricco
di scene d'azione ma privo di vere e
proprie sequenze mozzafiato, tanto da
risultare, ahimè, scialbo e, peggio
ancora, anonimo. L'unico motivo che può indurvi
a restare incollate sulla poltrona del
cinema, è, ovviamente mi rivolgo
al pubblico femminile, la disarmante
bellezza di Affleck che, almeno sotto
questo punto di vista, non può essere
criticato. Francesca
Villoresi
VOTO: 4 |