GENERE: Western

REGIA: James Mangold

CAST: Russell Crowe, Christian Bale, Logan Lerman, Dallas Roberts, Ben Foster, Peter Fonda, Vinessa Shaw, Gretchen Mol, Alan Tudyk, Luce Rains, Lennie Loftin, Johnny Whitworth, Shawn Howell.

DURATA: 117 '

TRAMA: Il piccolo proprietario terriero Dan Evans (Christian Bale) viene arruolato per scortare in gran segreto il bandito appena catturato dalla giustizia Ben Wade (Russell Crowe), capo di una banda di fuorilegge che tormenta molte piccole cittadine, fino alla città più vicina, in attesa del treno che li porterà al carcere di Yuma.
Durante il viaggio il segreto della missione di Evans verrà alla luce ed inizierà una durissima battaglia di nervi e di volontà tra i due strenui protagonisti, con il bandito Wade che cercherà di sopraffare Evans per riconquistare la libertà...

GIUDIZIO: L'ingresso nel profondo buio della sala nasconde la speranza di poter assistere ad un bel film, desiderio spesso deluso da un cinema recente sempre più "ingannatore" dove titoli famosi, nomi celebri e poche immagini allettanti ritagliate ad hoc per i trailer pubblicitari nascondono prodotti di consumo orientati più al marketing, agli ingenti incassi nei primi giorni di programmazione e al merchandising collaterale che alla qualità dello spettacolo offerto, con scarso beneficio per gli spettatori che puntualmente rimangono con una smorfia tra le labbra, insoddisfatti da quel film tanto atteso che poteva e probabilmente doveva essere migliore.

Quel Treno per Yuma esaudisce una volta tanto i desideri dello spettatore, felice di poter vedere un buon film, perchè si, Quel Treno per Yuma è proprio un bellissimo film western destinato ad un pubblico raffinato ben lontanto dagli appassionati di popcorn movies.

Quel Treno per Yuma è il remake del famoso film western 3:10 to Yuma degli Anni '50 interpretato da Glenn Ford e Van Heflin e diretto da Delmer Daves, autore di capolavori western come gli acclamati L'Amante indiana e L’Albero degli impiccati, Vento di terre lontane, L'Ultima Carovana, Rullo di tamburi, Cowboy con Glenn Ford e Jack Lemmon.
Nel film originale Van Heflin impersona il contadino Dan Evans che accetta di scortare in gran segreto il pericoloso fuorilegge Ben Wade, interpretato da Glenn Ford, fino al carcere di Yuma per consegnarlo alla giustizia.

Con questo stupendo western, egregiamente girato da James Mangold che si cala perfettamente nella complessità, nelle esigenze e nei ritmi che il genere impone, assistiamo ad uno spettacolo tesissimo come una corda, carico di tensione fino all'appassionante climax finale, un film che non si limita a privilegiare il ritmo offrendoci un serratissimo confronto interpersonale psicologico, fisico e simbolico tra due uomini, due pistoleri, due stili di vita opposti ed emblematici del bene e del male, dove i confini tra ciò che è bene e ciò che è male diventano talmente labili da fondersi in un gioco di sguardi, di emozioni, di azioni degne ed indegne che culmimano in una profonda stima reciproca talmente viva e toccante da non aver bisogno di esprimersi attraverso le parole.

Russell Crowe è semplicemente grandioso, il suo magnetismo attrae a sè tutta la pellicola che gira intorno a lui, ammirazione profonda per uno degli attori più smaglianti del cinema mondiale degli ultimi dieci anni, colpevole soltanto di non essere americano agli occhi della stampa più importante e critica al mondo, che sia Bud White in L.A. Confidential (1997), Jeffrey Wigand in The Insider (1999), Massimo Decimo Meridio ne Il Gladiatore (2000), John Nash in A Beautiful Mind (2001), Jack Aubrey in Master and Commander (2003), Jim Braddock in Cinderella Man (2005) o Ben Wade in Quel Treno per Yuma (2007), Russell Crowe si impossessa del ruolo a tal punto da offrire interpretazioni immense e commoventi.

Come raccontato da Ron Howard, per poter affiancare qualcuno a Crowe, personaggio tra l'altro non facile da trattare, è necessario opporgli un grande attore di temperamento, e James Mangold ha opportunamente scelto Christian Bale per tenergli testa: Bale ha risposto con un'ottima interpretazione, mai sopra le righe, mai in "overacting" nei confronti dello straripante Crowe padrone della scena.

Un bravo padre di famiglia pieno di debiti ed un fuorilegge dal ferreo codice d'onore si confrontano durante una splendido viaggio cinematografico: entrambi ne usciranno accresciuti e migliori, vivendo un'esperienza che cambierà le loro esistenze per sempre, la volontà dell'uno diventerà la valorosa scelta di entrambi regalandoci un lungo finale da capolavoro.
VOTO: 8+