ANNO:
U.S.A. 1986
GENERE:
Drammatico
REGIA: Thomas
Michael Donnelly
CAST: Kevin
Bacon, Jami Gertz, Paul Rodriguez, Rudy Ramos, Andrew
Smith, Gerald S. O'Loughlin, Laurence
Fishburne, Louie Anderson, Charles McCaughan, David
Harris, Whitney Kershaw, Joshua Shelley, Georgann
Johnson, Nelson Vails, Lou Dinos.
DURATA:
105 '
TRAMA:
Jack Casey (Kevin Bacon) è un
rampante giocatore di borsa, ma il successo lo porta
ad eccedere finché perde
tutto. Deciderà allora di rifarsi una vita,
affrontando i mille imprevisti e la soddisfazione
puramente fisica di un servizio di pony express su
bicicletta. Ma le difficoltà presto sorgeranno
anche lì...
CRITICA a
cura di Francesco
Bristot:
Distribuito in Italia anche con il titolo
Su e giù per Wall Street, è un
piccolo ma poco conosciuto (almeno da
noi) cult degli Anni '80. Il quasi esordiente Tom Donnelly (che in
seguito sfornerà quasi
esclusivamente film-tv) scrive e dirige
la classica storia di redenzione tipica
di certi personaggi portati sullo schermo
già mille volte (per esempio in "Rocky" o "La
Febbre del Sabato sera"),
ma lo fa ribaltando le regole del genere.
Questa
volta non si tratta di un personaggio
che proviene dal nulla e che si impegna
a fondo per emergere, bensì di
un ragazzo che dal successo piomba nel
nulla e fa di tutto per rimanerci. Tranne
ovviamente quando si tratterà di
aiutare un amico: ecco allora che la
sua vera natura riemergerà. La
storia è quindi meno banale di
quel che sembra, anche nel suo mantenersi
costantemente in bilico tra una certa
adorazione / esaltazione dello yuppismo
e una sua contemporanea, benché velata,
denuncia. Anche la scelta del look dei
vari personaggi, o lo stile registico
della sigla o delle scene di ballo, si
distacca notevolmente dalla moda in voga
nella metà degli Anni '80 (da "Saranno
Famosi" a "Flashdance")
per approdare piuttosto a un vago sapore
di cinema indipendente. Proprio comunque
dalla moda, tipica del periodo, dei film
musicali viene la scelta del protagonista:
un azzeccatissimo Kevin Bacon reduce
dai successi di "Footloose" e
di nuovo alle prese con un ruolo dal
notevole impatto fisico. Ad ogni modo
i numeri musicali a base di breakdance
ballata in bicicletta non sono che una
delle tante componenti del film, che
sfiora senza troppo approfondirli un
po' tutti gli strati della vita nei bassifondi,
dall'immigrazione allo spaccio di droga
alle differenze sociali e sessuali. Senza
comunque pretendere troppo, la cosa più memorabile
del film rimangono le strepitose corse
in bicicletta attraverso il traffico,
tra i magazzini del porto, in vicoli
sporchi degnamente fotografati, sempre
sulle note di una colonna sonora trascinante
alla quale ha partecipato anche Giorgio
Moroder. Per chi voglia gustare
uno spaccato apprezzabile e non troppo
artificioso
degli Anni '80, che offra dal look (molto
variegata la scelta dei costumi) agli
arredamenti (indimenticabile il loft
del protagonista) a numerose istantanee
di vita quotidiana, questa pellicola
non può che rappresentare una
piacevole sorpresa. Francesco
Bristot
VOTO: |