ANNO:
U.S.A. 2004
GENERE:
Drammatico
REGIA: David
Koepp
CAST:
Johnny Depp, John Turturro, Maria
Bello, Timothy
Hutton, Charles S. Dutton, Len Cariou,
Joan Heney, John Dunn-Hill, Matt Holland, Gillian
Ferrabee, Chico, Kyle Allatt, Sarah Allen, Vito De
Filippo, Richard Jutras, Bronwen Mantel, Elizabeth
Merleau, Vlasta Vrana, Kevin Woodhouse.
DURATA:
95 '
TRAMA:
Immagina
di essere uno scrittore di successo. Immagina di
attraversare uno dei periodi più bui di tutta
la tua vita, in cui gli effetti del tuo recente divorzio
si manifestano in un asfissiante blocco creativo.
Immagina, infine, la presenza di una persona che
ti pone davanti ad un terribile dubbio: sei sicuro
di essere tu l'autore dei tuoi pensieri? Mort
Rainey (Johnny
Depp) è il celebre autore di alcuni
romanzi di successo che hanno affollato le librerie
negli ultimi anni. E' una sorta di genio della narrativa
e, come tale, ha una lunga schiera di fan che attendono
con ansia l’uscita del suo prossimo lavoro.
Ma questa volta trovare l'ispirazione è più difficile.
Amy (Maria Bello) non è più accanto
a lui. Si sta scaldando tra le braccia di un altro
uomo (Timothy Hutton). L'incubo del tradimento della
sua ex moglie tormenta Mort ogni volta che si addormenta.
E un incubo ancora peggiore lo perseguita tutte le
volte che si sveglia. Uno strano uomo di nome John
Shooter (John Turturro) è prepotentemente
entrato nella sua vita, accusandolo di aver rubato
il testo di un suo precedente libro. Da questo momento
inizia una tortura psicologica che, poco a poco,
prende le oscure sembianze della minaccia fisica.
Adesso Rainey è chiamato a scrivere il finale
della più terribile delle storie. La sua vita...
CRITICA a
cura di Francesco
Bristot:
Tratta dal racconto "Finestra
segreta, giardino segreto" di Stephen
King, contenuto in "Quattro
dopo Mezzanotte", è una
trasposizione fedele e vivace, coinvolgente
e mai superficiale. Il
regista David Koepp ("Echi
mortali")
ci accompagna gradatamente nei meandri
più oscuri della vicenda, giocando
con tutti i cliché classici del
genere (animali uccisi, case incendiate,
specchi che non riflettono quanto dovrebbero)
ma mai in maniera banale, sempre col
rispetto e la dignità dovuti.
La macchina da presa volteggia sul lago,
entra ed esce dalla "finestra segreta",
plana sul protagonista perennemente sprofondato
nel divano, sul crescente caos che invade
la sua mente e lo chalet, sulla frase
tronca che lampeggia nello schermo del
computer…È un occhio, una
sorta di "finestra" mentale
(appunto) che chiede la partecipazione
dello spettatore per comprendere fino
in fondo il gioco di specchi che sta
avendo luogo. Alcuni modelli sono evidenti,
dai kinghiani "Shining" e "La
metà oscura" (il
quale aveva per protagonista proprio Timothy
Hutton:
un indizio? una falsa pista?) alle crepe
della pazzia che sbrecciano i muri come
in "Repulsion" di Roman
Polansky.
Ma Koepp, come già in "Echi mortali",
dimostra di saper andare al di là di
queste nobili guide per approdare ad
una visione più personale,
quasi intimistica, dei drammi che mette
in scena. Se parte dell'impianto
psicologico allestito da King va
irrimediabilmente perso su di un set
reale, quanto rimane è comunque
sufficiente e ci viene sbattuto in faccia
fin dalla prima inquadratura, nella quale
udiamo come prima cosa i pensieri del
protagonista: ci è stata aperta
una "finestra" sulla sua
mente, e compito del film sarà mostrarci
il paesaggio che sta al di là.
Azzeccatissima la scelta delle locations,
immerse in
una natura rigogliosa e indifferente,
ottimamente fotografate e kinghiane al
cento per cento, e davvero curate le
scenografie, soprattutto nei piccoli
dettagli d'arredamento dello chalet,
perfetti nel rendere evidente la profonda
e disturbata solitudine del protagonista.
Uno chalet tanto pieno (di oggetti) quanto
vuoto (di vita). L'applauso finale va
ovviamente a Johnny Depp,
che ha saputo infondere
come sempre qualcosa di personale al
personaggio (sua per esempio l'idea
di fargli indossare una lisa vestaglia
dell’ex moglie) senza tradirlo
ma rendendolo invece ancora più umano. Depp, grande fan di King,
ha dichiarato di aver accettato il film
proprio come
omaggio allo scrittore e per le possibilità offertegli
dal ruolo, che mette tutti gli altri
in secondo piano. Anche se pure l'inquietante John
Turturro non è affatto
male…In conclusione un film consigliato
ai fan di King, che per una volta non
rimarranno
delusi, a quelli di Depp, che come sempre
non rimarranno delusi, e a chiunque voglia
godersi una discreta dose di brividi
intelligenti, un viaggio mentale che
non può lasciare indifferenti. Francesco
Bristot -
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