ANNO:
U.S.A. 2003
GENERE:
Commedia
REGIA: Nancy
Meyers
CAST:
Jack Nicholson, Diane
Keaton, Keanu Reeves, Amanda
Peet, Frances McDormand,
Jon Favreau, Paul Michael Glaser, Roxanne Beckford,
Lewis Dauber, Deborah Daulton-Morton.
DURATA:
128 '
TRAMA:
Harry Sanborn (Jack Nicholson) è un
produttore discografico di successo, un pò avanti
con gli anni ma pur sempre irrimediabilmente attratto
dalle belle e giovani donne sotto i trent'anni, sua
vera grande passione da playboy impenitente. Durante
un romantico week-end a casa della sua ultima conquista,
la bella Marin Barry (Amanda
Peet), Harry si scopre "stranamente" quanto
fortemente attratto dalla madre di lei, Erica
Barry (Diane
Keaton), commediografa affermata e sentimentalmente
libera. Harry non riesce ad accettare
di innamorarsi di una sua coetanea e ammettere che
il cuore ed i
sentimenti non sempre si possono controllare, ma
dovrà necessariamente schiarirsi le idee quando
al triangolo amoroso si aggiunge l'affascinante
cardiologo Julian Mercer (Keanu
Reeves). D'ora in
avanti, Tutto può Succedere...
CRITICA a
cura di Olga
di Comite:
Per la riuscita di una commedia, lo
spunto deve essere veramente divertente
o d'attualità, gli attori piacevolissimi
e al giusto grado di autoironia, la sceneggiatura
efficace senza perdere colpi. Questi
ingredienti ci sono in Tutto
può succedere,
ma quello che impedisce un buon risultato è il
fatto che ognuno di essi non è presente
nelle giuste dosi. E si sa che a fare
una buona cucina non basta la qualità,
occorre anche l'equilibrio quantitativo
dei vari ingredienti. Analizziamo i singoli
punti. L'argomento è attuale e
divertente, ma risulta già logoro
per l'uso e l'abuso che se ne è fatto
al cinema (cito solo l'ultimo film con
la stessa Diane Keaton, "Il
Club delle prime mogli" e "Il
Diario di Bridget Jones" per non
parlare dei più recenti del grande Woody Allen). Esso quindi
non solletica il gusto dell'originalità o
della svolta inusitata che ci si aspetta
da una commedia. Gli attori sono tra
i migliori del genere, eppure entrambi
esagerano in smorfie, occhi sgranati,
pause nevrotiche, e se questo era facile
prevederlo nel gigionissimo per antonomasia,
cioè Nicholson,
riesce indigesto in un'attrice e donna
di classe come
la Keaton. La sceneggiatura,
godibile nel primo quarto d'ora di proiezione,
diventa poi ovvia, sdolcinata, poco fluida;
il tema (il "fall in love" di
due maturi soggetti) avrebbe meritato
qualche nota di approfondimento che non
fosse a livello di comportamenti da liceali
innamorati. Aggiungerei però che
una commedia come quelle del passato
(alla Cary Grant o alla Tracy
Hepburn) è articolo
raro da ricreare, pur avendo a disposizione
mezzi e attori; ne è testimonianza
l'ultima opera dei fratelli Cohen ("Prima
ti sposo poi ti rovino"), pur rodati
nel genere, che non sono riusciti neanche
loro a centrare il bersaglio. Per ritornare
a Tutto può succedere di
Nancy Meyer, devo confessare
che la cosa più bella mi è sembrata
quella grande casa molto americana su
un mare a portata di mano. Diciamo che
anch'essa è un po' eccessiva,
come tutto nel film, ma colori, arredi
e spiaggia sono da copertina. Il che
potrebbe bastare se si trattasse di uno
spot in TV o al cinema!...La trama è presto
raccontata. Il più che maturo
discografico Harry (Jack
Nicholson) si
trova ospite, nella casa di cui sopra,
della sua ultima fiamma, Marin (Amanda
Peet), di regolamentari anni
30 di meno, cioè di una possibile
nipote, visto che il nostro latin-lover
apprezza
solo giovani o giovanissime. La ragazza
qui vive con la madre, un'affermata commediografa
(Diane Keaton) che si è chiusa
ad ogni storia sentimentale, ostentando
un sano disprezzo per certi maschi e
dedicandosi alla scrittura nonché alle
sue piccole e grandi nevrosi. Finché un
infarto inaspettato colpisce Harry,
costretto dal giovane medico che l'ha
salvato (riuscite
le comiche sequenze in ospedale) a continuare
la sua permanenza in quella località,
perché non ancora guarito. Controvoglia Erica si trova costretta
ad ospitarlo ancora e i due finiscono
col fare amicizia
e poi innamorarsi. Mentre la matura signora
abbandona tutte le sue difese, il lui
della situazione, appena rimessosi in
sesto, riprende la sua strada, combattuto
tra l'attrazione per Erica e
il richiamo dei vecchi amorazzi. Nel
frattempo, per
una sorta di bilanciamento di sessi,
anche la tardona conquista il giovane
medico che ha curato Harry (Keanu
Reeves). A sorpresa, ma non tanto, si
arriva a
un finale caramelloso, guarda caso a
Parigi, guarda caso con la neve che cade.
Via via che si procede con la storia
il flop è evidente e con esso
s'affievoliscono le possibilità di
una risata o un sorriso non banali. Olga
di Comite
VOTO:
CRITICA a
cura di Francesca
Villoresi: Il film è abbastanza
ironico, colmo di bei propositi ma prevedibile
e scontato. Tutto ruota intorno all'amore e al
sesso. Ci sono diversi momenti simpatici, come
il delirio di Diane Keaton che
piange di continuo in preda a crisi isteriche che
la fanno sembrare
una paranoica adolescente alle prese con la prima
cotta, o i continui attacchi di cuore-panico di
Jack Nicholson, superati grazie
a sane battute sul sesso e sul viagra, ma niente
di veramente
originale. Cose già viste. Cose già vissute.
Ci troviamo davanti alla classica commedia romantica
dove come protagonisti non ci sono due teenagers
biondi e prestanti, ma bensì due ultracinquantenni
imbranati e sfigati. Cosa, forse ancora, più patetica.
Purtroppo neppure l'ironia e lo spessore degli
attori protagonisti riesce a sollevare il livello
del film, il quale, non supportato da un'altrettanto
buona e fluida sceneggiatura, non può essere
definito che mediocre. Diane Keaton è brava,
simpatica, credibile mentre Jack Nicholson è appena
sufficiente, sicuramente per colpa di una sceneggiatura
davvero scontata e di basso livello. Ancora sbalordita
mi chiedo perchè un attore come lui, forse
uno dei più grandi rimasti ad Hollywood,
debba accettare un ruolo così poco originale.
E' vero, ormai è vecchiotto, sciupatello,
grassoccio ma non per questo deve buttarsi in queste
commediole di serie B. Basta ricordare
il recente, bellissimo e delicato "A
proposito di Schmidt" per
poter godere appieno della bravura di un attore
così poliedrico e navigato. Comunque il
film tutto sommato scorre, tra scene di nudo (ad
oltre 50 anni Diane Keaton si
presta al primo nudo integrale della sua carriera)
e conversazioni via
internet (e qua si sconfina nel deja-vu palese,
basti pensare a commedie già viste e riviste
come "C'è Posta per Te - You've
got mail") si intravede anche qualche
metafora sull'amore e sull'importanza dei sentimenti,
sulla
difficoltà di affrontare la vecchiaia e
la solitudine ma il finale, tanto banale e buonista,
rovina persino quel poco di credibile che la pellicola
aveva scuscitato in noi. La regista, Nancy
Meyers (ricordiamo "What
a woman want" che era
anche caruccio come film!), ha puntato più sul
cast (non dimentichiamo la presenza nella pellicola
di Keanu Reeves, che in effetti
sembra inesistente visto il piccolo e mal disegnato
ruolo che gli
viene regalato) che sulla riuscita del film. E
meno male, perchè se il cast non avesse
previsto l'accoppiata Keaton-Nicholson,
sarebbe stato un
flop totale!. Francesca
Villoresi
VOTO: 5 |